Dopo Vasto, anche il Comune di Furci ha reso omaggio al carabiniere Angelo Cianciosi, trucidato dai tedeschi, per rappresaglia, il 26 settembre del 1943. Al carabiniere è stata intitolata una strada.
Cianciosi trovò la morte insieme a due colleghi della stazione di Pascellata di Valle Castellana (Teramo) e un alpino, a Sella Ciarelli, contrada di Rocca Santa Maria (Teramo). Con l’intitolazione di una strada e la deposizione di una targa sul muro esterno della caserma dei Carabinieri, il paese ha ricordato il coraggio eroico di Cianciosi, ucciso perché si rifiutò di segnalare al comando tedesco l’ammassamento di truppe partigiane a Ceppo di Bosco Martese, luogo simbolo della Liberazione in Abruzzo.
“Cianciosi – ha detto il sindaco Angelo Marchione davanti ai quattro figli del carabiniere – pur andando incontro alla morte non ha tradito il suo giuramento di fedeltà alla sua Patria e all’ideale di libertà. Ci ha insegnato che è la libertà a renderci vivi”.
Alla cerimonia hanno partecipato anche il comandante dei Carabinieri della Legione Abruzzo, generale Michele Sirimarco, il comandante provinciale Luciano Calabrò e il presidente dell’Anci Abruzzo, Luciano Lapenna.
“Per troppi anni – ha detto Lapenna – le vittime di Sella Ciarelli sono state dimenticate, ma con il loro sacrificio hanno aperto la strada al percorso democratico del nostro Paese. Oggi onoriamo un grande figlio del vastese che per 73 anni abbiamo dimenticato, un grande figlio del nostro generoso Abruzzo dove si è costituita la Brigata Majella, con i suoi 136 morti e oltre mille feriti, che diede il suo prezioso contributo alla liberazione del Paese”.