Intervista a Rete8 dell’Amministratore Delegato di Snam Rete Gas Massimo Derchi: “Il gasdotto Sulmona-Foligno potrà entrare in un contesto di hub mediterraneo, ma oggi serve innanzitutto all’Italia per colmare un gap infrastrutturale”
All’indomani del via libera da parte del Ministero dell’Ambiente, con la firma al decreto di autorizzazione del metanodotto Sulmona – Foligno, e delle nuove polemiche provenienti dai comitati contrari all’infrastruttura, parla al Tg8 l’Amministratore Delegato di Snam Rete Gas Massimo Derchi, intervistato a margine dell’Abruzzo Economic Summit di Pescara.
Il gasdotto è sicuro? “Su quest’opera” -afferma Dercchi- “stiamo utilizzando tutti i più moderni standard in termini di ingegneria ed in particolare protezione da fenomeni sismici. Il governo ha coinvolto l’INGV con il quale stiamo lavorando in stretta collaborazione rispettandone le indicazioni e le ulteriori prescrizioni che ci ha fornito. Siamo comunque sempre disponibili al confronto con il territorio per mitigare l’impatto dell’infrastruttura”.
Lo stesso ministro Pichetto Fratin ha detto che l’opera rientra in una logica europea, dunque chi è contrario argomenta che non serve all’Italia… “Prima che ad un contesto europeo, questa è un’opera che serve all’Italia”, precisa Derchi. “Senza l’afflusso del gas russo, stiamo accogliendo gli incrementi dei volumi che arrivano dall’Algeria e dal TAP. ma le nostre linee di trasporto dalla Sicilia e dall’Adriatico oggi sono già sature. Questa infrastruttura è strategica per il Paese, perché servirà proprio a “sbottigliare” il trasporto e rendere possibile la sostituzione di parte del gas russo con volumi aggiuntivi dall’Adriatico.