In occasione della Giornata della Legalità, che si celebra oggi lunedì 23 maggio, data in cui ricorre anche il 30° anniversario della strage di Capaci, dove persero la vita i giudici Giovanni Falcone e sua moglie Francesca Morvillo con gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, al Teatro Circus di Pescara è stata organizzata una grande manifestazione con migliaia di studenti. L’evento trasmesso in diretta Tv su Rete8
Insieme a 3000 Comuni, scuole, il Premio Paolo Borsellino – in collaborazione con l’Associazione nazionale magistrati , i Comuni di Pescara e Teramo – celebra la memoria degli eroi italiano morti nelle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio, attraverso due diversi percorsi della memoria che ricorderanno magistrati, poliziotti, carabinieri, sacerdoti, uomini che non hanno piegato la fronte, uomini che si sono adoperati con interventi legislativi e con indagini coraggiose, e che hanno pagato con la vita, lasciando tuttavia un segno prezioso e importante.
“Siamo a trent’anni dalla strage di Capaci e siamo oggi a Pescara per circondare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e i ragazzi della scorta e il nostro impegno continua con l’insegnamento di Falcone che cammina sulle nostre gambe. C’è molto da fare ma siano determinati e fiduciosi. È giusto tramandare questi valori ai nostri giovani e ragazzi che sono il nostro futuro e anche per questo siamo oggi qui a Pescara. Dobbiamo combattere oggi soprattutto l’indifferenza che credo può essere devastante. Per questo bisogna formare coscienze, coscienze critiche che sappiano discernere tra cosa è bene e cosa è male e indicare valori che ci rendano consociati”.
Lo ha detto a Pescara questa mattina Roberto Sparagna Sostituto Procuratore della Dna, Direzione Nazionale Antimafia, nel corso della cerimonia organizzata dal Premio Borsellino per ricordare il 30/o Anniversario della Strage di Capaci. Subito dopo l’intervento di Piergiorgio Morosini Sostituto Procuratore Corte di Cassazione il quale ha detto: “Ci sono molti contenuti importanti nel 1992 che valgono ancora oggi. Impegno di magistrati e uomini delle forze dell’ordine caduti per non aver mai cessato di credere nella giustizia come Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. Oggi ricordiamo tanti significati che ritornano nell’opera di Giovanni Falcone come l’impegno nel contrasto alla criminalità organizzata di tanti magistrati, i nuovi metodi di lavoro, le grandi intuizioni ma anche la capacità di rivestire il ruolo di magistrato in un certo modo di cui c’è tanto bisogno, e dunque la serietà, capacità di immaginare il futuro, di lavorare insieme agli altri. Non dimentichiamoci che il primo maxi processo a Cosa Nostra fu il frutto anche di un lavoro di equipe che significa mettere in campo sensibilità e voglia confrontarsi da parte di professionisti che si confrontano da diverse postazioni. Il lavoro di equipe fra la magistratura e la polizia giudiziaria è stata una grande risorsa nell’azione di contrasto ai fenomeni mafiosi e i risultati ottenuti in quel periodo degli anni Novanta sono stati di esempio per il lavoro delle generazioni successive”.
“L’Anm Abruzzo è onorata di poter collaborare con il Premio Borsellino perché i magistrati abruzzesi che mi onoro di rappresentare vogliono tornare a essere sul territorio ed essere vicini e presenti agli studenti perché i ragazzi sono il futuro del nostro Paese e quindi educare alla legalità significa fare in modo che le nuove generazioni possano essere in grado nel loro percorso di crescita di poter cambiare veramente, ciascuno nel proprio spazio di responsabilità, la vita del nostro Paese”.
Così Roberta D’Avolio, presidente della sezione abruzzese dell’Associazione Nazionale Magistrati, nel corso della
partecipazione al Teatro Circus all’evento organizzato dal Premio Borsellino per ricordare il 30/o Anniversario della
Strage di Capaci. “L’Associazione Paolo Borsellino – aggiunge – da anni si batte per combattere la mafia andando fra la gente per le strade e il suo entusiasmo è stato talmente coinvolgente che io stessa come presidente della Giunta abruzzese dell’Anm mi sono messa in primo piano assieme a tutti i magistrati dell’Abruzzo per poter esserci anche noi e far parte di questo grande progetto che porti alla diffusione della cultura della legalità perché senza cultura della legalità non c’è giustizia e non c’è libertà”.
A Teramo la conduzione dell’evento è stata affidata alle dirigenti scolastiche Manuela Divisi, del Liceo “Milli” di Teramo, e Letizia Fatigati del IC “Falcone e Borsellino”. Per i saluti si alterneranno sul palco il Sindaco Gianguido D’Alberto, l’assessore all’istruzione Pietro Quaresimale il nuovo direttore dell’ufficio scolastico regionale Massimiliano Nardocci il Presidente del Parco del Gran Sasso Tommaso Navarra e il Presidente del Consorzio Punto Europa, Filippo Lucci.
Sono 4 i testimoni scelti per la giornata teramana: l’imprenditore Luigi Leonardi che ha denunciato e fatto arrestare i suoi estorsori camorristi; il generale dei carabinieri Angiolo Pellegrini che fu il vero braccio destro di Falcone nel ruolo di capitano e capo della sezione anticrimine dei Carabinieri di Palermo negli anno del maxi processo; il magistrato David Mancini Procuratore presso il Tribunale per i minorenni dell’Aquila, già componente della Direzione distrettuale antimafia in Abruzzo; il sacerdote don Maurizio Patriciello prete anticamorra e sotto pesante scorta che opera e lotta contro la camorra nella sua parrocchia di Caivano nel Napoletano considerata la più grande piazza di spaccio d’Europa, e per questo ha subito un attentato.