In occasione della Giornata mondiale dei bambini scomparsi, che si celebra il 25 maggio di ogni anno, anche a Chieti la Polizia ribadisce l’importanza delle forze dell’ordine e della scuola. Fari puntati su cyberbullismo e disagi psicologici: “Non siete soli – ha detto il questore Gargano rivolgendosi a bambini e adolescenti – la Polizia c’è”.
Nell’ambito dell’iniziativa nazionale, promossa dal Commissario Straordinario del Governo per le persone scomparse e dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, il Questore Annino Gargano, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale Chieti-Pescara e i ragazzi della Consulta degli studenti, ha coinvolto le scuole della provincia nella campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta agli adolescenti e alle loro situazioni di disagio. Gli agenti della Polizia di Stato di Chieti distribuiranno per l’intera giornata agli studenti un opuscolo informativo focalizzando l’attenzione sui diversi motivi per i quali si è indotti alla fuga con il conseguente impegno della Polizia di Stato. Nell’incontro con la stampa sono stati ribaditi tutti quei messaggi che la Polizia vuole arrivino ai più giovani: quando ti vergogni di quello che hai fatto ricordati che la Polizia di Stato affronterà tutte le situazioni e non giudicherà. Quando vuoi proteggere chi ti maltratta ricordati che nessun sentimento o legame di amore può giustificare un maltrattamento. Quando hai paura, ed è comprensibile, parlane per ottenere una protezione, quando hai timore che nessuno ti crederà ricordati che la Polizia di Stato ascolta chiunque è in difficoltà e ha bisogno di aiuto.
L’opuscolo affronta anche la tematica del Cyberbullismo e la possibilità, anche per i minorenni vittime di tale condotta, non solo di potersi rivolgere al Questore per richiedere l’ammonimento nei confronti degli autori, ma anche di poter richiedere al gestore del sito internet o del social network l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi dato personale, inclusi foto, video e audio diffusi online. Nel medesimo contesto, ai fini di prevenzione viene anche affrontata la tematica della violenza di genere, che non è sola quella fisica, e dei “segnali” dai quali capire per tempo potenziali condotte violente tenendo presente che 1’82% dei casi di chi usa violenza su una donna non bussa ma ha le chiavi di casa. Al riguardo la Polizia di Stato con il messaggio “L’Amore non conosce violenza — se hai paura non è amore- la violenza domestica è un reato — anche tu puoi fare qualcosa: non aspettare chiedi aiuto alla Polizia di Stato”, vuole stimolare le persone vittime di violenza di genere a rivolgersi senza indugio, e soprattutto senza ritardo, alle Forze di Polizia, ricordando altresì importanti informazioni. In ogni Questura è presente, infatti, l’Ufficio Minori, da intendersi quale “pronto soccorso” per i bambini e le famiglie in difficoltà, nonché le sezioni specializzate nelle indagini concernenti lo sfruttamento dei minori delle Squadre Mobili.