Un esposto alla Procura della repubblica di Chieti è stato inviato dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA in merito alla vicenda della pecora messa in palio come premio al traguardo volante di Filetto in occasione della tappa di domenica scorsa da Isernia al Blockhaus, la tappa che ha attraversato anche la provincia di Chieti
Nella circostanza il sindaco ha messo come premio del traguardo volante una pecora, gesto non solo di cattivo gusto ma anche in aperta violazione della sentenza del Consiglio di Stato che vieta di proporre animali come premi di gare, lotterie e fiere. Rifacendosi proprio a questa sentenza gli animalisti di AIDAA si sono rivolti direttamente alla procura di Chieti per chiedere indagini:
“Sulla decisione dell’amministrazione comunale e in particolare del sindaco Rocco Di Nanno di tutti gli organizzatori della tappa del giro d’ITALIA di porre un animale come premio di un traguardo volante e se lo stesso animale al momento della decisione di metterlo come premio era ancora vivo di perseguirli per il reato di maltrattamento di animali e di verificare inoltre se il vincitore del traguardo volante Cataldo Dario ed eventuali altri corridori coinvolti in questa vicenda non abbiamo commesso lo stesso reato”.
In una nota stampa gli animalisti di AIDAA ricordano :”che è una vergogna la decisione di mettere animali vivi e ancora peggio se si tratta di carcasse di animali morti e macellati magari per l’occasione come premi per una corsa ed in particolare se cosi importante e seguita come il giro d’Italia. Prima che una violazione di legge già di per se grave- conclude la nota AIDAA- è UNA violazione etica della dignità degli animali tra l’altro nell’anno in cui tale dignità è stata riconosciuta nella Costituzione e ancora peggio è il fatto è che a rendersi protagonista di tale atto volgare sia stato il primo cittadino di Filetto in provincia di Chieti”.