Il futuro della conservazione del patrimonio culturale passa anche per Giulianova. I tesori del Polo museale civico e della pinacoteca Vincenzo Bindi, infatti, parteciperanno al progetto Artia finanziato dall’Unione Europea e dal Pnrr e saranno studiati con tecniche innovative.
Come spiega la giunta comunale giuliese in una delibera, “Artia prevede lo sviluppo di tecnologie avanzate (utilizzo di deep learning e imaging multispettrale per analisi dettagliate), la realizzazione di campagne diagnostiche (studio di collezioni museali per migliorare la conservazione), la creazione di un database open source finalizzato alla condivisione dei risultati delle analisi e la formazione mediante workshop e corsi destinati a operatori del settore e studenti”.
Con il documento approvato nei giorni scorsi, il Comune aderisce alla proposta di collaborazione avanzata dal direttivo del Centro di ricerca METArte, composto dal dipartimento di Scienze della comunicazione dell’Università di Teramo, dal dipartimento di Ingegneria civile e Ingegneria informatica dell’Università di Roma “Tor Vergata” e dal dipartimento di Lettere, Arti e Scienze sociali dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti, e dalla coordinatrice scientifica del progetto Cecilia Paolini. In realtà la sperimentazione è già partita nel 2023, con una ricerca relativa alla diagnostica non invasiva di 36 dipinti della pinacoteca. Come spiega la stessa giunta, il Polo museo civico giuliese è “originato grazie alla donazione che l’illustre studioso dell’arte e della cultura abruzzesi Vincenzo Bindi fece alla sua città, consistente nella dimora gentilizia lungo corso Garibaldi, nella biblioteca personale ricca di 5mila volumi, compreso il prezioso fondo antico, il suo folto archivio e nella pregevole raccolta di opere di pittura e di grafica napoletane, meridionali e abruzzesi, che vanno dal Seicento al Novecento, nonché di sculture, ceramiche e arredi”.
E ancora: “oltre dunque alla sezione pittorica della Pinacoteca civica casa museo Vincenzo Bindi, dagli anni settanta del Novecento il Polo museale si è arricchito di ulteriori sedi espositive, per lo più inserite all’interno del tessuto urbano storico della città, primo esperimento di fondazione urbana del Rinascimento, che raccontano la lunga storia e le personalità artistiche giuliesi”.