Sarà l’autopsia a fare chiarezza sulla morte di Fabiana Piccioni, il cui corpo semi carbonizzato e senza segni di ferite è stato trovato ieri nelle campagne di Giulianova
L’esame autoptico sarà eseguito dal medico legale Antonio Tombolini, su delega del pm Greta Aloisi. Intanto questa mattina la Polizia scientifica è tornata sul luogo del ritrovamento per effettuare altri rilievi.
Fabiana Piccioni era scomparsa da casa il 2 gennaio di quest’anno e, dopo un’unica telefonata alla madre, non aveva più dato notizie.
Ieri intorno alle 15 il suo corpo parzialmente bruciato è stato avvistato da alcuni cacciatori in via Cavoni, nelle campagne intorno a Giulianova, al confine con Mosciano.
Dalla prima ricognizione cadaverica non sono emersi segni di arma da fuoco o di coltello, né lesioni da strangolamento. L’esame esterno di unghie e polpastrelli ha escluso la possibilità che la donna si sia difesa o abbia anche solo tentato.
Una delle ipotesi più verosimili è che Fabiana Piccioni sia stata portata in via Cavoni quando era già senza vita. Qui si sarebbe tentato di dare fuoco al suo corpo con un liquido infiammabile, le fiamme però potrebbero essersi spente nella zona degli arti inferiori.
La donna è stata identificata grazie a un tatuaggio. L’area del ritrovamento, posta sotto sequestro, ieri è stata blindata per agevolare il lavoro degli inquirenti alla ricerca di tracce di Dna o impronte.
Potranno essere molto utili anche le immagini riprese dalle diverse telecamere di sorveglianza presenti sul posto e che inquadrano i punti di accesso a via Cavoni.