Gli alpini del Nono Reggimento della Brigata Alpina Taurinense, con la cerimonia di chiusura svoltasi oggi a Campo di Giove, in Piazza Duval, hanno concluso il tradizionale addestramento estivo sulle montagne abruzzesi, iniziato lo scorso 11 luglio a Castel del Monte e mirato a incrementare le capacità delle Truppe Alpine dell’Esercito a vivere, muovere e combattere in montagna in piena autonomia logistica
Sei le vette del Gran Sasso d’Italia e della Majella raggiunte dagli alpini aquilani, che hanno così contribuito alle “150 Cime”, l’iniziativa delle Truppe Alpine e dell’ANA che vedrà nel mese di luglio scalare 150 montagne in tutta Italia, in occasione del centocinquantesimo anniversario del Corpo nato a Napoli nel 1872.
Dopo aver raggiunto, lo scorso 15 luglio, la vetta del Corno Grande, le penne nere della 119/a compagnia di supporto alla manovra “La nobile” del battaglione alpini “L’Aquila”, rinforzate da numerosi elementi tratti dal gemello battaglione multifunzionale “Vicenza”, hanno anche scalato Monte Brancastello e Pizzo Cefalone, per poi cimentarsi con il Monte Tavola Rotonda e il Monte Porrara, la cui ascesa è stata effettuata nella giornata del trentennale dell’attentato in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino, ed alla quale hanno partecipato anche il vice presidente dell’Associazione Nazionale Alpini, Federico Di Marzo, il presidente della Sezione ANA Abruzzi, Pietro D’Alfonso, insieme ai ragazzi dei campi scuola dell’ANA e ad una nutrita rappresentanza del CAI, oltre al sindaco di Campo di Giove, Michele Di Gesualdo.
Infine, il Monte Amaro, ultima delle creste ad essere stata toccata nel corso dell’addestramento montano abruzzese, con la partecipazione alla marcia del comandante della Brigata Alpina Taurinense, il generale Nicola Piasente, e del comandante del Nono Reggimento Alpini, colonnello Gianmarco Laurencig.