A piedi fino al Calderone, il ghiacciaio più a sud d’Europa nel cuore del Gran Sasso, divenuto un simbolo dei danni climatici, per lanciare un appello “fermare la catastrofe climatica, proteggere la biodiversità e frenare il consumo di risorse.” La scalata di ieri è stato l’evento culminante della terza edizione di «Climbing For Climate», progetto ideato e promosso nel 2019 dall’Università degli Studi di Brescia a cui si sono uniti anche gli atenei abruzzesi.
L’obiettivo è quello, attraverso escursioni ed eventi nelle università, di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della crisi climatica che necessita di azioni comuni, condivisione di conoscenze e competenze. Sul Calderone ieri a rappresentare i bresciani c’era, oltre l’Università, anche la sezione di Brescia del Club Alpino Italiano (Cai).
Come nel 2020, anche l’edizione di quest’anno di «Climbing For Climate», diffusa su tutto il territorio nazionale, è culminata con l’evento nazionale sul Gran Sasso organizzato dall’Università degli Studi di Brescia, Club Alpino Italiano (CAI) Sezione di Brescia, Atenei abruzzesi (Gran Sasso Science Institute, Università degli Studi dell’Aquila, Università degli Studi di Teramo, Università degli Studi “G. D’Annunzio” Chieti Pescara), con i patrocini di Ministero della Transizione Ecologica (MITE), Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), SDSN Italia, Comitato Glaciologico Italiano, Universitas Montium (UNITA), RUniPace (Rete Università per la Pace) e Club Alpino Italiano.