Gran Sasso e Majella gettonatissimi in questo periodo dagli appassionati della montagna, ma il tema della sicurezza torna prepotentemente al centro del dibatto a seguito degli ultimi tragici fatti di cronaca
Una domenica nera in montagna. Un incidente bruttissimo che è costato la vita ad un giovane di 36 anni di Montesilvano Marco Ferretti. Il tema della sicurezza in montagna torna sempre al centro del dibattito soprattutto in questo periodo dove Gran Sasso e Majella sono gettonatissimi, anche se la modalità dell’incidente di ieri è diversa.
Ferretti è morto sulla Majella nel territorio di Pennapiedimonte, davanti alla compagna e altri amici che con loro stavano facendo un’escursione, per salvare il suo cane, un husky Winter, caduto in un dirupo mentre inseguiva un capriolo. Con il cane in braccio, che aveva appena recuperato, ha perso l’equilibrio e ha fatto un volo di 15 metri, fatale per lui e il suo compagno di vita. Un destino che li ha uniti anche nella morte.
I soccorsi sono stati velocissimi ma non c’è stato nulla da fare. La montagna abruzzese è frequentatissima sia d’estate che d’inverno. Ma i pericoli sono sempre dietro l’angolo.
Con il maestro di sci Luigi Faccia che è anche neoconsigliere comunale dell’Aquila con delega alle politiche della montagna Rete 8 ha provato ad affrontare il tema. Al di là dell’incidente in sé, dice l’esperto, non deve passare il messaggio che la montagna in estate sia meno pericolosa che in inverno. Vanno usate sempre le soliti importanti accortezze.