Gran Sasso: l’H2O incalza il commissario Gisonni con relazioni e perizie

“La ASL prima e l’Ente Parco dopo avevano ragione a lanciare l’allarme per il rischio di contaminazione dell’acqua del Gran Sasso che poteva derivare dal lavaggio con metodi tradizionali delle calotte dei 20 km di tunnel autostradali”. Così l’H2O incalzando il Commissario straordinario Gisonni.

“A dare ragione ai due enti, e a smentire clamorosamente le dichiarazioni e le teorie del Commissario straordinario Gisonni, non sono dei passanti ma il team di 5 consulenti nominati da Strada dei Parchi per la redazione della tanto bistrattata Valutazione di Incidenza Ambientale, obbligatoria per legge ma trattata come un orpello da troppi. Il documento, la cui mancanza era stata fatta rilevare dall’ente parco il 7 settembre, è stato depositato il 29 settembre e ora sarà sottoposto alla Valutazione del Comitato VIA regionale. Si tratta di un team formato da ben 6 tecnici nazionali (dott. Vittorio Amadio; dott. Walter Bellomo; avv. Sandro Campilongo; ing. Arturo Montanelli; arch. Francesca Soro; arch. Maria Fernanda Stagno d’Alcontres) che hanno fatto parte della Commissione Valutazione di Impatto Ambientale nazionale del Ministero dell’Ambiente rimasta in carica per 11 anni fino a pochi mesi fa e che si è occupata di megaprogetti. Commissione che di solito abbiamo criticato perché a nostro avviso non brillava per la dovuta attenzione proprio alla tutela dell’ambiente”.

“Ebbene, i consulenti di Strada dei Parchi scrivono testualmente “Bisogna premettere che le attività di pulizia del rivestimento tramite lavaggio, come previsto dalla Circolare MIT sopra descritta, sono state oggetto di una preventiva e dettagliata analisi da parte dei Sottoscritti Professionisti incaricati dal Proponente come Consulenti Ambientali che hanno manifestato parecchie perplessità in merito a diversi profili di criticità legati alla concreta operatività di tale metodologia in un ambiente particolarmente delicato e sensibile da un punto di vista naturalistico.
I dubbi manifestati erano principalmente legati alle importanti incidenze negative che potevano essere indotte dai lavori principalmente alle componenti ambientali Biodiversità, Acqua.
I sottoscritti Consulenti Ambientali sconsigliavano, quindi, vivamente l’utilizzo di tale metodologia, invitando il Proponente a formulare una soluzione alternativa che fosse più rispettosa della particolare importanza delle aree Naturali Protette.

“I tecnici di Strada dei Parchi, con prove sperimentali condotte su altre gallerie il 19 e il 21 settembre, hanno pure calcolato la quantità di polvere che sarà messa in circolo dall’intervento di pulitura, ben 44 tonnellate (tonnellate) di polveri pericolose ( si può leggere nella relazione “facendo la media dei pesi dei campioni di polvere prelevati all’interno della galleria S. Domenico è stata stimata una produzione di 200 grammi di polveri a metro quadro, che, per la galleria Gran Sasso, comporterebbe una produzione di 44 tonnellate di rifiuti complessivi.

“Auspichiamo che il Commissario straordinario Gisonni cambi linea radicalmente offrendo finalmente soluzioni valide e concrete alla soluzione dei problemi senza fare ulteriori polemiche”.

Barbara Orsini: