Il green pass o certificato verde è un documento cartaceo e digitale in cui viene certificato che la persona abbia completato il ciclo di vaccinazione oppure sia guarita dal Covid 19 o ancora abbia effettuato un test diagnostico risultato negativo nelle ultime 48 ore.
Consente di partecipare a matrimoni e cerimonie ma soprattutto va ad agevolare gli spostamenti turistici negli stati membri europei, senza peraltro essere un prerequisito alla libera circolazione. Per ottenere la certificazione ci sono 4 strade digitali: il sito del Ministero tramite tessera sanitaria o identità digitale Spid, il Fascicolo sanitario elettronico regionale e le app Immuni e Io. Per chi non dispone di computer o smarthphone potrà rivolgersi al medico di famiglia, al pediatra di libera scelta o in farmacia. Così Silvio Basile presidente regionale del Sindacato Medici Italiani.
”E’ sufficiente che vada dal suo medico di famiglia porti la tessera sanitaria dalla quale viene ricavata la certificazione digitale che può essere inviata nella modalità che si preferisce”.
Tutto semplice? Non proprio dalla FIMMG (Federazione italiana medici di medicina generale) arriva una sonora bocciatura. In una nota il segretario generale Silvestro Scotti tra le altre cose scrive: “Non accetteremo una visione della medicina generale di carattere “impiegatizio”, una medicina generale che si vorrebbe costringere a sottrarre altro tempo all’assistenza dei pazienti per adempiere a funzioni amministrative che nulla hanno a che fare con la pratica medica. Siamo medici non stampanti”.