Gruppo Patrioti della Maiella: cordoglio per la scomparsa del presidente partigiano Arnaldo Ettorre

Cordoglio e commozione per la scomparsa dello storico presidente del Gruppo Patrioti della Maiella e partigiano Arnaldo Ettorre, venuto a mancare oggi all’età di 99 anni. A darne notizia l’Associazione Nazionale ex combattenti “Gruppo Patrioti della Maiella”.

Nato a L’Aquila il 22 luglio 1925, nel luglio 1943 subì 25 giorni di carcere nella sua città con l’accusa di aver attaccato una caserma. In seguito, dopo una delazione fu catturato dai tedeschi, ma nei pressi di Firenze, durante la deportazione in Germania, riuscì a fuggire. Si unì alla Brigata Maiella nelle Marche, a Recanati, e l’esperienza partigiana segnò profondamente la sua vita. Come Presidente dell’Associazione Brigata Maiella si è sempre adoperato per tramandare i valori della Resistenza alle giovani generazioni. In particolare, nell’ultimo periodo, ha sollecitato la realizzazione del concorso per le scuole “L’80° della Liberazione, il lungo cammino della Costituzione” promosso con la Provincia di Chieti e la necessità di rendere fruibile il patrimonio archivistico dell’Associazione Brigata Maiella affinché sempre più studiosi possano accedere alle nostre fonti documentali.

IL RICORDO COMMOSSO DELL’ON. STEFANIA PEZZOPANE:

“ADDIO, PARTIGIANO ARNALDO. Provo una grande commozione.  Il partigiano è combattente Arnaldo Ettorre, che ci ha lasciati. Arnaldo era forza, coraggio, dignità, un giovane di quasi 100 anni. È’ stato lo storico presidente del Gruppo Patrioti della Maiella e partigiano vero. Con lui ho fatto tante iniziative, una più bella dell’altra. L’ho premiato, ci siamo abbracciati. Sempre presente anche agli eventi dell’Anpi.
La mia ammirazione ed il mio affetto per lui non ha confini.  Arnaldo nel luglio 1943 subì 25 giorni di carcere nella sua città con l’accusa di aver attaccato una caserma. Poi per una spiata, fu catturato dai tedeschi, ma nei pressi di Firenze, durante la deportazione in Germania, riuscì a fuggire. Si unì alla Brigata Maiella nelle Marche, a Recanati, e l’esperienza partigiana ha segnato profondamente la sua vita e la nostra, beneficiati dai suoi racconti. Perché lui si è sempre impegnato per tramandare i valori della Resistenza alle giovani generazioni. Lo ricordo in tutte le celebrazioni della Resistenza, anche quel 25 aprile ad Onna quando Berlusconi prese proprio dai nostri partigiani il fazzoletto che mise poi intorno al collo.  Le mie condoglianze, non lo dimenticherò mai. Sono vicina a Roberto ed a tutta la famiglia. Grazie partigiano Arnaldo.”