L’accoglienza territoriale dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina passa attraverso le fasi dall’assistenza sanitaria, della sistemazione e della registrazione, in capo rispettivamente alla Asl, ai Comuni e alla Questura.
Per velocizzare e snellire le pratiche burocratiche connesse a queste tre fasi, la Prefettura di Chieti si sta organizzando per accorpare tutti i servizi necessari ai profughi nei centri vaccinali di Chieti e Lanciano, dove al momento viene inizialmente accolto chi è in fuga dalla guerra. Pronto a subentrare nell’organizzazione anche il centro vaccinale di Vasto, ha ricordato il prefetto di Chieti Armando Forgione, che con una lettera ha invitato i 104 sindaci della provincia teatina a coinvolgere i privati nella fase dell’accoglienza.
«Per semplificare gli aiuti occorre innanzitutto semplificare le cose», ha detto il prefetto di Chieti, Armando Forgione, «perché siamo di fronte a persone, spesso donne con minori, che sono già angustiati da tanti problemi, primo fra tutti il fatto di essere scappati da casa. E quindi stiamo cercando di facilitare la parte burocratica a partire da quella sanitaria legata alla vaccinazione, perché non dobbiamo dimenticarci che è ancora in atto la pandemia.»
In provincia di Chieti sono circa 150 i profughi ucraini arrivati e registrati. Per agevolare la fase dell’accoglienza con una lettera il Prefetto Forgione ha invitato i 104 sindaci della provincia a coinvolgere anche i privati nella fase della sistemazione dei profughi.