Il Fiume e la Memoria: Dall’Aterno al Tronto, la nota kermesse pescarese lancia un ponte verso le popolazioni colpite dal terremoto ed annuncia iniziative ad hoc per l’edizione 2017.
L’idea è quella di strutturare una serie di iniziative artistiche sia performatiche che espositive che possano raccontare la realtà di Pescara del Tronto, che, duramente colpita dal sisma dello scorso 24 agosto, rischia di finire nell’oblio. Per la stesura e la strutturazione di questi appuntamenti artistici e culturali che ospiteremo all’interno del cartellone della prossima edizione del festival, rivolgiamo sin da ora l’invito agli artisti e agli spettatori che vorranno partecipare e darci una mano con suggerimenti, idee, lavoro di ricerca antropologica e tutto ciò che potrà rivelarsi necessario per la strutturazione di spettacoli ed esposizioni che possano raccogliere la memoria storica del paese sul Tronto, da poco colpito dal sisma. Per chi volesse partecipare al progetto: “dall’Aterno al Tronto” può intanto mandare una mail con la propria candidatura presso: info@ilfiumeelamemoria.com all’attenzione di Milo Vallone, direttore artistico del Festival con oggetto: dall’Aterno al Tronto.
” Desideriamo conoscere e raccontare – spiega Milo Vallone – la storia di questo piccolo borgo sul Tronto. Il sisma dello scorso 24 agosto l’ha profondamente ferito radendolo quasi completamente al suolo e vorremmo dare il nostro contributo affinché non venga smarrita la sua antica storia. Sappiamo che le “cose da fare” sono innumerevoli di fronte a tragedie di questa portata, io non so a che punto della classifica delle priorità venga posizionata la salvaguardia del patrimonio culturale, storico ed artistico inteso in tutte le sue forme ma so che in quella lista, anche questo “da fare”, c’è. Ho sempre creduto nell’importanza delle funzioni sociali e per chi fa il nostro mestiere di raccontatori dell’esistenza, occuparsi di questo aspetto, credo sia un dovere civico e sociale imprescindibile. Sappiamo tutti che c’è molto da fare. C’è bisogno di soldi, di alloggi, di strutture pubbliche, di viveri e servizi, di ricostruzione ma sappiamo anche che sono altrettanto importanti gli aspetti artistici e culturali che conservano la memoria storica di un popolo e mentre per i primi aspetti è giusto che se ne occupi lo Stato e la libera generosità dei singoli e di associazioni e strutture di volontariato, per gli aspetti artistici e culturali credo sia doveroso che in qualche misura se ne facciano carico, appunto, artisti e operatori culturali. Ora, al momento in cui diamo il via a questo progetto, non so e non sappiamo dove ci porterà questo viaggio che durerà 11 mesi ma sappiamo che vorremmo fosse un viaggio condiviso con gli artisti, gli spettatori e con le loro idee. Pittori, poeti, attori, registi, fotografi, scrittori e quanti vorranno dare la propria disponibilità sono i benvenuti. Non chiediamo contributi economici ma tempo e creatività. Per ora, in questa prima fase – conclude Vallone – aspettiamo mail con idee e suggerimenti.”