Il prof. dell’Ud’A Chieti Pescara: “Ok al latino, purché…”

Latino by Nick Youngson CC BY-SA 3.0 Pix4free

Il professore Berardi, docente all’Università d’Annunzio Chieti Pescara, si sofferma sul ritorno del latino nella scuola media

L’annuncio del ministro Valditara in merito al ritorno del latino nel programma della scuola media  è un ritorno alle origini, più che una novità. Nel secondo dopoguerra era parte integrante dei programmi scolastici, ma l’insegnamento obbligatorio venne abolito alla fine degli anni Settanta.

La nuova proposta – a discrezione della scuola inserirla o meno nell’offerta formativa – mira a valorizzare il patrimonio culturale e linguistico, a rafforzare il legame con la lingua italiana e a promuovere una maggiore consapevolezza dell’eredità classica condivisa dalle culture europee.

Al Tg8 e sul nostro sito il parere del professore Francesco Berardi, docente dell’Università  D’Annunzio Chieti Pescara.

“Ben venga il latino, perché riesce a trasmettere agli studenti gli strumenti per capire meglio i testi ed entrare nelle strutture della lingua, soprattutto se è inquadrato nel suo insegnamento all’interno di proposte didattiche innovative.

Se invece il latino significa riproporre insegnamenti antichi, allora c’è da riflettere. Inoltre, c’è da dire che i docenti negli ultimi anni hanno avuto più difficoltà a prepararsi al latino; non sono abituati a insegnarlo nelle scuole medie. Urge dunque un canale specifico: qui in università attiveremo l’insegnamento di didattica del latino all’interno di un percorso di formazione per i docenti. Questo perché i ragazzi, a differenza di 40-50 anni fa, viaggiano e usano strumenti di comunicazione diversi”.

(Foto di Nick Youngson CC BY-SA 3.0 Pix4free)