Il racconto di una donna di Pescara che vive nell’inferno di Los Angeles

All’agenzia Ansa il racconto di una donna di Pescara che dal 2007 vive e lavora a Los Angeles, la città presa d’assedio dalle fiamme

Scorte di cibo e acqua, valigie pronte, purificatore d’aria sempre in azione, porte e finestre chiuse. Fuori, l’aria sa di bruciato e raffiche di vento improvvise spargono violentemente cenere dappertutto.

<Passo le ore a rispondere a telefono ad amici e parenti italiani in apprensione e a cercare di contattare colleghi e conoscenti qui a Los Angeles che sono stati evacuati e si trovano in serie difficoltà> racconta all’Ansa la donna, insegnante di italiano nata e cresciuta a Pescara.

Dal 2007 vive a Los Angeles dal e lavora in una scuola elementare. Nel 2011, insieme al marito, realizzò il sogno di comprare casa nella ‘Città degli angeli’: una tipica villetta americana degli anni ’40, nella zona centro-sud della metropoli californiana.
Rigorosamente in legno, la casa dei sogni è ora il suo precario rifugio. Pronta ad evacuare in qualsiasi momento, resta aggrappata all’idea di trovarsi in una zona più spoglia di vegetazione, più difficilmente raggiungibile dalle fiamme, e pensa a chi è in immediato pericolo:

<Tra gli altri, stiamo cercando di contattare i nostri amici che hanno casa proprio vicino quella di Paris Hilton, distrutta dalle fiamme>.

Dopo le vacanze invernali, martedì scorso il rientro a scuola a Glendale, una delle zone più colpite dagli incendi, e mercoledì l’email dell’amministrazione che ha raggiunto insegnanti, personale e genitori degli alunni, con l’avviso di chiusura della struttura per tutta la settimana per via dell’avvicinarsi dei fuochi ed il repentino peggiorare della qualità dell’aria.

<È la prima volta che vivo una situazione di questa portata: siamo abituati ad incendi e terremoti, qui, ma non così devastanti. In queste ore mi raggiungono di continuo storie tragiche di amici che tornati a casa la sera non hanno trovato neanche più la struttura in acciaio dell’abitazione, o di altri che hanno provato a difendere di persona la propria casa dalle fiamme con pompe d’acqua da giardino mentre le villette dei vicini venivano incenerite. O altri ancora che scavavano improvvisati fossati per tentare disperatamente prevenire la diffusione a macchia d’olio delle fiamme che vedevano avvicinarsi a gran velocità>.

Oggi guarda fuori dalla finestra le altissime palme, simbolo della città di Hollywood, e nota che sono ancora avvolte dalle decorazioni natalizie, cosa insolita il 9 gennaio per l’efficiente Los Angeles:

<Si vede in ogni angolo che la città è ferma, chiusa. Tutti sono al riparo o in azione, anche per opere di solidarietà e accoglienza, per fortuna>.

(AP photo)