Bollette dell’energia alle stelle. I rincari frenano la ripresa. Si rischia il punto di non ritorno. E’ il grido di allarme lanciato da Confindustria Chieti-Pescara alla Regione
Alcune aziende hanno deciso di prolungare il periodo di chiusura natalizia perchè, in questo momento, non è conveniente produrre. L’incidenza della componente energia sul conto economico è , infatti, passata dal 10-15% a oltre il 50%. Luigi Di Giosaffatte-Direttore Generale di Confindustria Chieti-Pescara, parla chiaramente di “rischio punto di non ritorno”.
“Le imprese rischiano la chiusura e il fallimento. Erodere una marginalità annuale in un solo mese significa che rischiamo la chiusura di impianti produttivi importanti. E’ necessario procedere immediatamente a livello regionale con misure che vadano a calmierare, per le imprese, il costo dell’energia. Siamo passati da un costo di produzione di energia elettrica di 8 miliardi nel 2019, a 20 miliardi nel 2021. Per il 2022, la previsione è di 37 miliardi. Tutto ciò è insopportabile per il sistema delle imprese. Servono soprattutto interventi strutturali”.