In Abruzzo finanziati tre impianti a idrogeno con fondi del Pnrr. L’assessore Campitelli: «Svolta nella produzione di energia»
«La produzione di idrogeno, utilizzando l’energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici e acqua, rappresenta l’innovazione più importante nel mondo dell’energia, che potrà dare maggiori certezze a tutto il tessuto produttivo della Regione, consentendo di guardare con più fiducia al futuro.»
Lo ha dichiarato in una nota l’assessore regionale all’energia, Nicola Campitelli, alla pubblicazione della determina con cui è stata approvata la graduatoria che finanzia la realizzazione in Abruzzo di ben tre impianti per la produzione di Idrogeno verde in zone industriali dismesse.
«Con una procedura velocissima dopo solo due mesi dalla pubblicazione del bando, avvenuta il 31 gennaio, si chiude l’iter per finanziare tre progetti innovativi che porteranno a una svolta nel modo di produrre energia.»
I 25 milioni di euro di fondi derivano dalla missione 2 del Pnrr, gestiti dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e messi a disposizione della Regione Abruzzo. Dei nove progetti arrivati, tre risultano finanziati per un importo di 20.131.496 euro. Le società finanziate sono in ordine: Konia Srl per 6.4 milioni, Arap per 10 milioni e BluSolar Rosciano Srl per 3.731.496 euro.
L’importo più sostanzioso va ad Arap, l’azienda regionale che gestisce tutti i nuclei industriali d’Abruzzo, che realizzerà un impianto recuperando e riconvertendo le aree dell’Ex Cotir di Vasto, abbandonate da molti anni. Il secondo impianto verrà realizzato a Gissi e il terzo a Popoli.
«Sono estremamente soddisfatto per l’importante risultato ottenuto», ha dichiarato l’assessore Campitelli. «Ringrazio l’intera struttura regionale, il dirigente Dario Ciamponi e il direttore per il lavoro svolto, rispettando tutti i termini strettissimi imposti dal Ministero. Questi nuovi impianti di produzione di idrogeno contribuiranno in maniera significativa a ridurre i costi energetici e allo stesso tempo le emissioni di Co2 per favorire quella transizione energetica sana che eviti problemi al tessuto produttivo e sociale del nostro Abruzzo.»