L’Abruzzo è un paese per vecchi, o comunque è sempre meno un paese per giovani. In 20 anni sono scesi del 26%: nel 2002 erano il 23.2% , oggi sono il 17% (e molti vivono in famiglia)
Secondo i dati Istat, nel 2022 in Abruzzo si sono contati 216.046 giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni, in calo di 73.689 unità rispetto ai 292.435 del 2002. La flessione, in 20 anni, è pari al -26%, superiore rispetto alla media nazionale (-23,3%), ma inferiore rispetto a quella del Mezzogiorno (-28%).
Dalla fotografia scattata con il rapporto Istat ‘I giovani del Mezzogiorno’ emerge che la popolazione residente tra i 18 e i 34 anni, in Abruzzo, è pari al 17% del totale nel 2022, contro il 23,2% del 2002. Il dato abruzzese dello scorso anno è comunque inferiore rispetto a quello del Mezzogiorno (18,6%) ed è l’unico tra le regioni del meridione, insieme a quello della Sardegna (15,8%), ad essere inferiore alla media nazionale (17,5%).
Il tasso di immatricolazione all’università, in Abruzzo, passa dal 56,4% del 2010 al 64,7% del 2022 (55,7% in Italia), il tasso di iscrizione dal 54,8% al 55% (43,5% in Italia) e il tasso di conseguimento della laurea dal 18,3% al 25,3% (19,7% in Italia). Aumentano, tra l’altro, i giovani adulti (30-39 anni) che vivono in famiglia: che passano da un dato inferiore al 20% del 2001 ad un valore che sfiora il 35% nel 2021.