In un video i volti dei lavoratori Intecs de L’Aquila, che hanno ricevuto le lettere di licenziamento e danno l’amaro addio al posto di lavoro.
Questo il testo integrale della lettera dei lavoratori:
Siamo all’epilogo della vicenda Intecs dell’Aquila, l’ex più noto laboratorio di ricerca e sviluppo Italtel-Siemens. Riceviamo oggi le lettere di licenziamento dopo aver lavorato su grandi progetti: Ericsson, Alcatel, Pirelli, Enel, MBDA, Thales, Thales Alenia Space, Leonardo. In Italia e all’estero. Per citarne qualcuno: con Siemens abbiamo progettato e prodotto gli apparati in fibra ottica che hanno permesso di portare Internet nelle case di tutti, di trasmettere nel mondo le olimpiadi australiane e greche nonché i mondiali di calcio sudafricani. Abbiamo fatto ricerca e sviluppo sull’elettronica per le telecomunicazioni civili, difesa e aerospace. Poi, nel 2011, è arrivata Intecs. Si presentò definendo la propria azione “umile autorevolezza”ma è bastato poco per capire che si trattava solo di “arrogante pochezza”: non un progetto, non un prodotto, non una idea, non un piano industriale propriamente detto.
Sei anni fa Intecs ha preso beni immobili per ottomila mq, dotati di arredi e materiali per 200 ricercatori fra ingegneri, informatici, fisici e tecnici. Ha qui trovato strumentazioni altamente tecnologiche, 2 camere climatiche e la più grande camera anecoica del centro sud, ma nel tempo non ha saputo,anzi voluto, sfruttare tali potenzialità tecniche ed umane. Non ha portato lavoro ma depauperato competenze e personale, trasferendo nelle altre sedi risorse, strumenti, commesse e fette di mercato, svilendo scientemente le nostre professionalità.
L’unico business che sembra interessare alla Intecs è quello immobiliare, sulla sede acquisita del palazzo di vetro nel polo elettronico, ora destinato ad altri per usi e ad attività non industriali. Ora chiude, con una procedura di licenziamento collettivo per tutti i 65 dipendenti, dopo aver già licenziato,nel 2013, altri 30 colleghi. Questa la sintesi della manifesta incapacità imprenditoriale, manageriale e tecnica della Intecs e noi ne siamo il risultato finale. Alle istituzioni e alla politica, già impotenti nel tempo di fronte all’abbandono di questo territorio da parte dei grandi players internazionali come Italtel, Siemens, Lares, Flextronics, Finmek, e alla scomparsa delle alte professionalità in esse presenti, diciamo:
“Basta chiacchiere e solidarietà! Abbiamo bisogno di fatti per il futuro nostro e della città intera, che sembra sorda ed insensibile ai veri problemi del lavoro, interessata com’è soltanto a ricostruire case”.
ECCO IL VIDEO DEI LAVORATORI:
height=315