Incendio discarica Colle Marcone: 400 mila euro per rimuovere i rifiuti speciali pericolosi, ben seimila tonnellate.
Dopo cento ore l’incendio presso la discarica di Colle Marcone è stato spento e la nube di fumo grigio non sale più sul cielo di Chieti, di Bucchianico e della Val Pescara. I vigili del fuoco con autobotti ed elicottero, in collaborazione con il Corpo Forestale e con le ruspe del Comune di Chieti, hanno domato le fiamme.
La magistratura di Chieti ha aperto una inchiesta per fare luce sul movente mentre la Regione e il comune di Chieti sono alle prese con il problema della bonifica della vasta area in cui era stato stoccato di tutto, dalle ecoballe alle pile esauste ai rifiuti ospedalieri. Nel corso della riunione svoltasi in Provincia a Chieti l’assessore regionale all’ambiente Mario Mazzocca , i sindaci di Chieti Umberto Di Primio e di Bucchianico Gianluca De Leonardiis hanno annunciato che sarà la Real Service di Porto Marghera a provvedere la bonifica e a quantificare il costo della rimozione dei rifiuti.
L’assessore Mazzocca spiega che per il reperimento di risorse economiche saranno utilizzati fondi regionali ma si è attesa dei riscontri riguardanti una polizza fideiussoria stipulata dall’azienda che nel 2000 depositò 500 milioni di vecchie lire per ottenere l’autorizzazione e l’apertura della discarica e se arriverà conferma della disponibilità della somma i soldi potrebbero essere utilizzati per la bonifica.
Il prossimo 13 luglio si terrà un nuovo vertice per monitorare l’andamento delle attività e tra dieci giorni arriveranno i risultati delle analisi sui prodotti alimentari e zootecnici per valutare i rischi sulla salute pubblica.
“Quali sostanze abbiamo respirato?”
chiedono nel frattempo i residenti della zona interessata al rogo e delle aree limitrofe che, nonostante le rassicurazioni dell’Arta e del comune di Chieti, hanno visto le loro case invase da fumi contenenti idrocarburi aromatici, tra i quali il benzene. Fumi maleodoranti della discarica in fiamme che toglievano il respiro.
A Colle Marcone vivono molte famiglie ed è anche numerosa la presenza di bambini tanto che lì si trova una scuola primaria. C’è chi riferisce di aver accusato malori ma di non aver fatto ricorso alle cure sanitarie perché anche il caldo e lo stress di questi giorni potrebbero aver contribuito a scatenare reazioni nell’organismo.
Che dire del fatto che dal 2008 ad oggi, ci sono stati ben sei incendi in aziende che si occupano di trattamento dei rifiuti. Quattro nella sola Seab ? A rischio non c’è solo la sicurezza ambientale ma anche la salute dei cittadini, non solo dell’area di Chieti , visto che i fumi vengono portati lontano dalle correnti d’aria e che le sostanze nocive ricadono sul terreno a distanza di molti km dai luoghi interessati dagli incendi? Si è spesso parlato di indagine epidemiologica per l’acqua inquinata dalla mega discarica di rifiuti tossici della Val Pescara e dell’aria malsana che i cittadini sono costretti a respirare per giorni quando avvengono simili disastri. Ce lo chiedono i cittadini e noi giriamo gli interrogativi alle autorità competenti.