Non sono preoccupanti gli esiti delle prime analisi dell’Arta sulle acque di spegnimento dell’incendio in discarica a Chieti, divampato lo scorso 29 giugno.
La ricerca dei metalli pesanti non ha dato risultati superiori al minimo per l’alluminio, il boro, il manganese, il rame, il selenio e lo zinco.
“Le quantità di acque usate nello spegnimento” -spiega l’Arta nella sua nota- “sono comunque davvero esigue”.
Non è ancora terminata, invece, la ricerca di laboratorio dei microinquinanti organici (solventi, policlorobifenili, etc.) e sono in corso gli accertamenti sui campionatori passivi disseminati nell’area dell’incendio per valutare la qualità dell’aria rispetto a inquinanti ‘marcatori’ come l’acido cloridrico. Per quanto riguarda le emissioni in atmosfera, già nella nota emessa la scorsa settimana era stata esclusa la presenza di diossina.