Incendio Morrone: fuoco domato, ingenti i danni

Le squadre di Vigili del Fuoco e volontari della Protezione civile anche questa mattina intorno alle ore 5,30, hanno ripreso l’attività di spegnimento sul Monte Morrone

La situazione è sotto controllo e il peggio sembra essere passato. In queste ore si sta provvedendo a quantificare i danni. Questa mattina il presidente Marco Marsilio si è recato sul luogo dell’incendio che ha colpito il Monte Morrone, nei pressi dell’ex cava di Bagnaturo, nella Valle Peligna. Qui ha incontrato, tra gli altri anche il sindaco di Pratola Peligna Antonella Di Nino, il sindaco di Sulmona Gianfranco Di Piero e il presidente del Parco nazionale della Maiella, Lucio Zazzara. Il presidente ha voluto confrontarsi personalmente con gli uomini della Protezione Civile e delle squadre di soccorso per esprimere la sua profonda gratitudine e riconoscimento per l’eccezionale lavoro svolto nel fronteggiare con determinazione questa emergenza. Ha ringraziato in particolare volontari, vigili del fuoco, Carabinieri Forestali e tutte le altre strutture di Protezione civile e del sistema in generale. Secondo il Parco Nazionale della Maiella sarebbero almeno 500 gli ettari di bosco distrutti dalle fiamme nel solo pomeriggio di ieri. Il rogo, che si estende su un’area di ottomila metri quadrati, ha raggiunto il rifugio del Colle delle Vacche che è stato toccato dalle fiamme, ma è rimasto intatto. Le operazioni di contenimento sono riprese questa mattina all’alba. Al momento sono circa 50 le squadre al lavoro tra Vigili del Fuoco, Protezione Civile e unità specifiche del Parco più le forze dell’ordine che stanno presidiando il territorio e per tutta la notte hanno assicurato vigilanza nelle zone sensibili. Sono inoltre in funzione un elicottero e un canadair che hanno effettuato diversi sganci d’acqua. L’obiettivo è quello di contenere il rogo per gestire il fronte nelle ore centrali della giornata che prevedono un rialzo delle temperature. Per le abitazioni è scattata la messa in sicurezza tramite mezzi agricoli. Chiuse due strade per ragioni di ordine pubblico.

“È grazie alla macchina di Protezione Civile, guidata con maestria dal Direttore Mauro Casinghini e ad altre squadre di soccorso – ha affermato il Presidente – che siamo riusciti a chiudere in 36 ore questo importante incendio, che avrebbe potuto ripetersi per settimane, mettendo a serio rischio la nostra preziosa natura e le nostre comunità. Ovviamente c’è una parte importante del bosco che è andata distrutta. Ma questo incendio è stato una sfida eccezionale per la Protezione Civile regionale, poiché le condizioni di partenza erano estremamente sfavorevoli anche rispetto all’incendio verificatosi sei anni fa. Il vento impetuoso e le fiamme che si sono propagati rapidamente hanno reso il lavoro dei soccorritori ancora più difficile, ma grazie alla loro esperienza e professionalità, hanno saputo affrontare l’emergenza con efficacia. “La macchina organizzativa – ha aggiunto – ha funzionato bene e questo testimonia la validità delle azioni messe in campo, in questi anni, per potenziare la Protezione civile regionale. In particolare, le fasce tagliafuoco hanno giocato un ruolo fondamentale nel facilitare l’accesso rapido delle squadre di soccorso alle zone colpite dal fuoco”.