“I cittadini dovrebbero essere custodi del verde che è di tutti”: ne è convinto l’ex direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo Dario Febbo tra gli esperti scelti da Masci per far rinascere la riserva dannunziana dopo l’incendio.
Un pool di esperti per far rinascere la riserva dannunziana dopo il recente devastante rogo: lo ha voluto il sindaco di Pescara Carlo Masci. Nel gruppo di lavoro c’è l’ex direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, Dario Febbo. Ieri un primo incontro, seguirà un sopralluogo in pineta per verificare l’entità del rogo e pianificare un progetto di recupero. Per far rinascere i pini d’Aleppo servirebbero dai 25 ai 30 anni ma Febbo precisa che “questa pianta ha una certa resilienza anche in termini di semi e l’incendio ha fatto aprire le pigne facendo saltare fuori i semi che daranno sicuramente vita a nuove piantine, con tempi però non brevi”.
“Per quanto riguarda le latifoglie – aggiunge Febbo – esse hanno una maggiore capacità di resilienza, anche gli alberi percorsi dagli incendi. La strada da seguire? Unirsi per ricostituire la pineta, verificare quali alberi possano essere salvati. Per proteggere una riserva in città occorre una gestione diretta, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici alleati del fuoco. Circa la proposta, poi, da parte del sindaco Masci di corsi per i residenti per gestire e prevenire gli incendi, ben vengano! I cittadini dovrebbero esserlo eccome custodi del verde perché l’ambiente è di tutti e soprattutto la riserva dannunziana è uno dei simboli incontrastati di Pescara da proteggere e tutelare”.