“La pineta non è morta e non va squalificata da Riserva. C’è la possibilità di riportarla a come era e persino meglio”. Un messaggio di speranza forte e chiaro quello lanciato da Giovanni Damiani, biologo e consigliere nazionale di Italia Nostra. Ancora tanti disagi, intanto, al traffico in tutta la zona dell’incendio.
Damiani ieri ha partecipato ad una videoconferenza con diversi docenti universitari ed esperti tra i quali il generale Silvano Landi, un’autorità nella lotta agli incendi boschivi. Tutti hanno dato ampia disponibilità ad aiutare con le loro competenze l’amministrazione comunale di Pescara. I danni causati dagli incendi che hanno devastato parte della Pineta dannunziana sono gravissimi.
“Molti pini che oggi sono bruciacchiati con ogni probabilità riprenderanno e anche quelli morti hanno grossa capacità di rigenerazione perché il pino di aleppo ha una sorta di speciale adattamento anche nel difendersi dal fuoco per cui già dopo un anno è possibile che ci spuntino tante nuove piantine. E’ chiaro che per i pini morti bisognerà attendere almeno 25 anni per avere alberi di certe dimensioni. Cosa fare? Chiudere e attendere le piogge autunnali. A novembre si farà una prima diagnosi precisa e scientifica; una ancor più approfondita soltanto nella primavera prossima”.
Al microfono del Tg8 Damiani si sofferma anche sul discorso della prevenzione: ” Intanto, occorre dotare l’intera pineta di bocchette antincendio e poi la città deve adottare questa pineta come ha fatto l’Emilia Romagna dove ci sono 15 mila volontari addestrati, con mezzi forniti da comune e regione, che fanno turni H24 per l’avvistamento precoce degli incendi”.
L’incendio che domenica scorsa ha devastato la Riserva Dannunziana di Pescara, intanto, sta creando ripercussioni anche sul traffico della zona. La chiusura di un lungo tratto di via della Bonifica e soprattutto dello svincolo di uscita n.7 Stadio-San Silvestro della tangenziale Ss 714 (che resterà chiuso ancora per qualche giorno), ha portato a riversare il traffico automobilistico al confine fra Pescara e Francavilla sulla riviera, con disagi per residenti e anche per coloro che si recano in spiaggia.