Inchiesta Aca: Avviso di conclusione indagini da parte del Pm di Pescara Anna Rita Mantini nei confronti di 9 indagati tra cui l’ex presidente Ezio Di Cristoforo.
I reati a vario titolo sono di bancarotta e truffa. Secondo la pubblica accusa nei bilanci chiusi del quadriennio 2009-2012 Di Cristoforo e gli altri omettevano fraudolentemente di scrivere consistenti componenti negative di reddito, ovvero indicavano maggiori proventi straordinari. Sempre secondo il Pm gli indagati distraevano a proprio vantaggio e dissipavano le disponibilità liquide della società amministrata destinandole a finalità diverse da quelle aziendali. Nello specificare il delitto di bancarotta fraudolenta impropria cagionavano intenzionalmente – si legge nel dispositivo di avviso di conclusione delle indagini – e aggravavano il dissesto della società Aca per almeno 120 milioni di euro, e attuavano una dissennata politica tariffaria, parametrata ai fraudolenti risultati di bilancio, nonchè una gestione antieconomica e clientelare delle assunzioni, omettendo altresì di attuare un’efficace ed efficente azione di riscossione e recupero crediti di circa 77 milioni di euro. Oltre all’ex presidente Ezio Di Cristoforo risultano tra gli indagati l’ex vice presidente Giuseppe Di Michele, l’attuale direttore generale Bartolomeo Di Giovanni, l’ex direttore generale Candeloro Forestieri e l’ex componente del Cda Concetta Di Luzio. Le accuse sono, a vario titolo, sono di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale in concorso, bancarotta fraudolenta impropria, falso in bilancio e altri reati. Gli altri quattro indagati: Gianfranco Stromei, Alberto Cerretani, Edoardo Tumini e Roberto Costantini, accusati di bancarotta in concorso in qualità di membri ed ex membri effettivi e supplenti del collegio sindacale dell’Aca, in quanto avrebbero omesso di approntare i doverosi poteri di controllo e iniziativa imposti dalla legge, non segnalando le criticità evidenziate nelle riserve esposte dell’ente.