La Procura di Pescara blinda le confessioni di Giulia Dolce e Domenico Mattucci, chiede una proroga d’indagini di 6 mesi e si appresta a chiudere il cerchio dell’inchiesta sulle presunte tangenti per il maxi appalto Asl da 11 milioni di euro in favore della Cooperativa “La Rondine” di Lanciano.
Questa mattina l’incidente probatorio davanti al Gip Nicola Colantonio per cristallizzare l’impianto accusatorio fondato sulle rivelazioni rese nei vari interrogatori dai principali indagati. La prima a parlare Giulia Dolce, psicologa ed ex direttrice de “La Rondine”, assistita dai legali Augusto La Morgia e Matteo Cavallucci. La Dolce ha ribadito le dichiarazioni rese già in due interrogatori, puntando in particolare sul suo rapporto di collaborazione ed amicizia con Sabatino Trotta, il dirigente Asl e psichiatra che si è tolto la vita in carcere a Vasto la sera stessa dell’arresto.
In particolare si è soffermata sul presunto coinvolgimento del Direttore Generale della Asl di Pescara, indagato per corruzione, presente anche lui stamattina insieme ai legali Marchese e Iadecola. Chiamata a dare riscontro su una presunta tangente di 8.000 euro per l’acquisto di un’automobile, la Dolce ha confermato sulla base di quanto le avrebbe riferito in più di una circostanza dallo stesso Trotta. Sulla stella falsa riga l’incidente probatorio dell’ex presidente de “La Rondine” Domenico Mattucci, che avrebbe anche riferito dettagli più precisi sul particolare dell’autovettura per Ciamponi.