Inchiesta Polizia stradale Pratola Peligna: accolto ultimo ricorso

È stato accolto anche l’ultimo ricorso presentato nell’ambito dell’inchiesta che ha coinvolto gli agenti della Polizia stradale di Pratola Peligna

Sono stati riabilitati tutti i poliziotti della stradale di Pratola Peligna, finiti sotto inchiesta con le accuse a vario titolo di truffa e falso ai danni dello Stato, peculato, furto, omissione d’atti d’ufficio, omissione di soccorso e interruzione di pubblico servizio.

Dopo l’estate senza pistola e tesserino gli agenti tornano dunque in servizio.  Il Tribunale del Riesame dell’Aquila ha infatti accolto questa mattina l’ultimo dei dieci ricorsi, depositato da un agente della Polizia stradale di Pratola Peligna per il tramite del suo avvocato, Mauro Maiorano.

Nella maxi inchiesta sono coinvolti 19 uomini in divisa, per 10 dei quali il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona aveva applicato la misura cautelare interdittiva della sospensione del servizio; misura che il Riesame ha revocato per tutti e dieci i ricorrenti. Un ribaltone pieno in fase cautelare, aspettando l’eventuale ricorso in Cassazione o le richieste del Pm al Gip.

«Il motivo concernente l’insussistenza di esigenze cautelari e il difetto di motivazione sul punto è fondato, se si considera che il Gip ha redatto una sorta di motivazione cumulativa, senza dare conto degli specifici elementi sui quali ha fondato il giudizio cautelare», scrivono i giudici aquilani nell’ordinanza.

Nello specifico, sul caso dell’ultimo ricorso accolto dal riesame, l’agente sarà posto in quiescenza nel 2024.

In tre anni d’indagini, dal 2019 al 2022, svolte tramite intercettazioni ambientali e telefoniche, gps e telecamere, i poliziotti avrebbero abbandonato il posto di lavoro per dormire in auto o intrattenersi in alcuni esercizi commerciali mentre erano in servizio. Approfittando della propria posizione tre di loro avrebbero rubato beni di tenue entità patrimoniale in una stazione di servizio. Altri avrebbero inoltre utilizzato auto di servizio per fini privati e, sempre secondo l’accusa, avrebbero omesso di svolgere rilievi in un sinistro stradale e di prestare soccorso ad un veicolo in panne. Tuttavia il Riesame ha riconsegnato il tesserino ai dieci poliziotti.