Iniziato il round degli interrogatori degli indagati per l’inchiesta sulla ricostruzione a L’Aquila “l’importante è partecipare”
Con l’arrivo al palazzo di giustizia dell’Aquila di uno dei 10 arrestati ai domiciliari, il geometra del Mibact Lionello detto Lello Piccinini, responsabile del procedimento della ricostruzione del Teatro comunale, sono cominciati gli interrogatori nell’ambito dell’inchiesta “L’importante è partecipare” della procura della Repubblica del capoluogo, su tangenti negli affidamenti di 12 appalti pubblici gestiti dal beni culturali d’Abruzzo. Il dipendente pubblico, accompagnato dall’avvocato Marco De Paulis, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Sono complessivamente 35 gli indagati: 10 ai domiciliari, 5 interdetti dal lavoro e 20 indagati a piede libero tra funzionari pubblici, tecnici e imprenditori.
PICCININI FA SCENA MUTA – “Il mio cliente si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere in questa sede, una volta analizzata la documentazione chiederemo noi l’interrogatorio al pm perche’ non abbiamo avuto accesso a tutta la documentazione in quanto la stessa ancora non viene depositata dagli investigatori”. Lo ha dichiarato il difensore di Piccinini Marco De Paulis. “Faremo comunque emergere la correttezza di tutte le procedure – ha detto il legale – e di tutto quello che e’ stato fatto dal mio assistito. Il mio cliente si sente tranquillo perche’ e’ convinto dell’onesta del proprio operato documentalmente riscontrabile, dai passaggi ai verbali delle gare, testimoni che hanno assistito alle operazioni. Per il momento non ho presentato alcuna istanza di revoca della misura”. Riguardo poi all’intercettazione dell’automobile sulla presunta conta del denaro all’interno della macchina di Piccinini il legale di fiducia ha aggiunto che si tratta “di una interpretazione fatta dalla Procura sulla base di un brogliaccio riportato in una richiesta di misura cautelare. L’ intercettazione andra’ letta per intero e ovviamente ad una prima analisi si evince che la ricostruzione non e’ quella fatta dall’accusa”.
LEGALE SANTORO: “NESSUNA RISATA” – “Io la telefonata non l’ho ascoltata. Posso comunque affermare che si parlava di lavoro, di un modo di fare senza offendere alcuno”. Cosi’ l’avvocato Stefano Rossi legale di fiducia del geometra Leonardo Santoro di Avigliano (Potenza), finito nell’ordinanza di custodia cautelare della Procura della Repubblica dell’Aquila, nella quale in un passaggio lo stesso indagato e’ accusato di aver riso insieme all’imprenditore, anche lui indagato, Vito Giuseppe Giustino di Bari. Nell’ordinanza il Gip scrive: ‘Ride’. L’uomo, ai domiciliari, annuisce e ride parlando delle future commesse, in particolare ad Amatrice. Giustino è al telefono con il geometra della sua stessa ditta, Leonardo Santoro, anche lui ai domiciliari. Santoro – si legge nell’ordinanza – gli racconta quello che ha detto a Lionello Piccinini, dipendente del Mibact Abruzzo, a sua volta ai domiciliari, dopo il terremoto di Amatrice: “Se ti posso essere utile, voi fate l’elenco, mo dovete fare uno screening dei beni sotto vostra tutela: se vi serve qualcosa per i puntellamenti, via dicendo, noi siamo a disposizione”, racconta Santoro a Giustino, che ride più volte. Sul fronte dell’interrogatorio e delle contestazioni mosse, Santoro e stato oggi l’unico ad aver risposto all’interrogatorio di garanzia. “Il mio assistito – ha aggiunto l’avvocato Rossi – ha fornito dei chiarimenti, peraltro Santoro e un impiegato della cooperativa non ha poteri di spesa, ne decisionali, lui si occupa di coordinare gli interventi tecnici nei cantieri ed ha spiegato quello che e’ successo. Ha spiegato perché sono state fatte delle perizie di variante, perché apparentemente i costi sono lievitati ma di fatto non e lievitato nulla. Ha spiegato che in corso d’opera sono venuti fuori degli affreschi importanti nel teatro comunale che la Soprintendenza ha detto prima di fermare poi di restaurare e quindi tutto questo ha determinato una serie di ostacoli”.