Si è chiusa con un’assoluzione con formula piena, ovvero perché ‘il fatto non sussiste’, la lunga vicenda giudiziaria inerente le presunte cartelle Soget non pagate dal Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri. “L’assoluzione ha cancellato tutti i capi di imputazione per tutte le persone coinvolte, esponenti politici e amministratori della Soget, sentenziando il comportamento corretto di tutti”. A darne notizia gli avvocati Massimo Cirulli e Giovanni Stramenga difensori di Sospiri.
I due legali parlano di “risultato pienamente soddisfacente che consente oggi di ripristinare la verità su una vicenda che non ha mai avuto lati oscuri, ma che è stata sempre cristallina in ogni sua sfaccettatura”.
“Parliamo di un’inchiesta iniziata a fine 2014 e che a inizio 2015 è emersa in maniera esplosiva con l’acquisizione documentale di atti e cartelle negli uffici della Soget – ricordano in un comunicato giuntoci in redazione i legali Cirulli e Stramenga -, paventando situazioni poco chiare per presunti favoritismi in relazione a sanzioni amministrative e tributi comunali per i quali erano state ipotizzate illecite revoche di pignoramenti e rateizzazioni. Inoltre, sempre secondo l’accusa, il Presidente avrebbe anche omesso, secondo l’accusa, di aggiornare i dati inerenti la propria residenza a Pescara proprio per evitare la notifica a domicilio delle stesse sanzioni. I documenti e gli atti prodotti sono invece riusciti a dimostrare il contrario, ossia quelle sanzioni sono state tutte puntualmente pagate dal Presidente Sospiri che, come qualunque altro cittadino, aveva semplicemente chiesto la loro rateizzazione com’era suo diritto fare, senza poi peraltro usufruirne e preferendo comunque il pagamento in un’unica soluzione. E soprattutto era ed è impensabile ipotizzare di tenere nascosta la residenza del Presidente Sospiri, un dato più che palese e rintracciabile. Peraltro lo stesso Pubblico Ministero aveva ritenuto nei giorni scorsi di chiedere l’assoluzione per la vicenda inerente la rateizzazione delle multe, e oggi è arrivata l’assoluzione completa su tutta la linea, perché il fatto non sussiste e crediamo che il pronunciamento del Tribunale sia più che sufficiente per restituire limpidezza a una immagine e a una condotta, quelle del Presidente Sospiri ma anche di tutti gli altri imputati, rispettosa delle regole e delle norme”.