Si è concluso con due assoluzioni (“il fatto non sussiste”) il processo a carico dei due dirigenti della Ruzzo Reti finiti a processo con una citazione diretta a giudizio accusati di reati ambientali nella conduzione del potabilizzatore di Montorio al Vomano.
L’inchiesta risale al 2019. Scattò dopo un esposto presentato dall’allora deputato del Movimento 5 Stelle Fabio Berardini sul funzionamento del potabilizzatore. Sulla sentenza grande soddisfazione è stata espressa dai vertici della società acquedottistica. Una strutta quella del potabilizzatore di Montorio su cui è in atto il progetto di ampliamento per la interconnessione dei sistemi idrici regionali. Il costo complessivo dell’opera è di 55 milioni di euro: 27 milioni finanziati con il protocollo d’intesa, 3 milioni di euro a carico della Ruzzo Reti Spa oltre a 25 milioni di euro, chiesti come finanziamento sulla base del contratto istituzionale di sviluppo (CIS) ‘Acqua bene comune’.
L’obiettivo primario di questa opera strategica è quello di soddisfare il fabbisogno idro-potabile di una popolazione superiore a 250.000 abitanti con un volume di acqua trattata di oltre 63.000 metri cubi al giorno. La risorsa da potabilizzare viene derivata da uno sbarramento dell’Enel nell’invaso di Piaganini nel Comune di Fano Adriano. La capacità di trattamento dell’impianto di potabilizzazione esistente viene portata dagli attuali 1.460 ai futuri 2.190 litri al secondo. Invece, l’alimentazione del sub-ambito pescarese avverrà con la consegna dell’acqua all’Aca nel serbatoio di Colle Morino nel Comune di Pineto: da qui, servirà Silvi, Città Sant’Angelo, Montesilvano, Pescara e poi la provincia di Chieti fino a Tollo.
L’avvio dei lavori è previsto per i prossimi mesi mentre il cronoprogramma prevede la conclusione dell’opera nel terzo quadrimestre 2025. La fase di collaudo per l’entrata in esercizio dell’opera si concluderà entro il primo quadrimestre 2026.