Con l’accusa di tentato omicidio è stato condannato a quattro anni e otto mesi, con rito abbreviato, Emanuele Travaglini, 28 anni, di Casoli (Chieti), l’uomo che il 13 settembre 2022 falciò e ferì gravemente due pedoni che passeggiavano su corso Trento e Trieste a Lanciano
Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Lanciano Giovanni Nappi ha condannato a quattro anni e otto mesi, con rito abbreviato, Emanuele Travaglini, 28 anni, di Casoli (Chieti), l’uomo che il 13 settembre 2022 falciò e ferì gravemente due pedoni che passeggiavano su corso Trento e Trieste a Lanciano. L’uomo dovrà inoltre restare per un anno in una struttura psichiatrica a Oricola (L’Aquila), dove sarà trasferito immediatamente.
L’imputato era alla guida della vecchia Fiat Punto del padre che lanciò a folle velocità, a 100 km/h, sul corso superando i new jersey apposti per garantire la sicurezza per l’inizio delle feste di settembre. A seguito di perizia psichiatrica, all’imputato, difeso dall’avvocato Maurizio Di Lallo di Pescara, è stata riconosciuta la schizofrenia, parziale capacità di intendere e di volere al momento del fatto, perfettamente capace di stare a processo, ma socialmente pericoloso. Il pm Fabiana Rapino aveva chiesto una pena di nove anni e quattro mesi di reclusione, mentre il difensore Di Lallo ha chiesto invece la derubricazione del reato in lesioni stradali, escludendo il dolo da parte dell’assistito.
Nella vicenda furono feriti, presi in pieno e sbalzati dalla Punto, due lancianesi, un uomo di 78 anni, che ha riportato politrauma e fratture con ricovero a Pescara, e una donna di 69 anni, finita al Renzetti per il bacino fratturato. La donna ha salvato il nipotino di un anno e mezzo che portava a spasso lanciando in avanti il passeggino sul lato dei portici comunali poi è stata presa in pieno e sbalzata in aria dall’auto guidata da Travaglini. L’uomo, dopo aver aggirato il sistema di sicurezza era salito con l’auto sul marciapiede del Corso fino ad accelerare con uno zig zagare drammatico con i pedoni presi per birilli, puntando anche i tavolini esterni dei bar e speronando auto parcheggiate. Poi si è fermato lontano dal centro e ha chiamato i carabinieri. “Non sto bene, sento rumori nella testa e vedo lampi di luci negli occhi – spiegò poi Travaglini al gip. Non sono stato mai curato con farmaci, solo visite. Sono scosso per l’accaduto e chiedo scusa e perdono ai feriti”.