In una lettera a monsignor Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri, in occasione dell’apertura del Giubileo per il centenario della canonizzazione di San Gabriele dell’Addolorata, Papa Francesco invita a riscoprire la vita del giovane passionista che, spinto oltre le realtà mondane, trovò la pienezza in Cristo.
La testimonianza cristiana di San Gabriele dell’Addolorata “fu così straordinaria e singolare, da poter essere additata come modello per tutta la Chiesa, specialmente per le nuove generazioni”: lo scrive Papa Francesco nella lettera inviata a monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri, che ad Isola del Gran Sasso, in Abruzzo, ha dato il via alle celebrazioni per il centenario della canonizzazione del giovane passionista.
“Gabriele era un giovane del suo tempo, pieno di vita e di entusiasmo – spiega Francesco – animato da un desiderio di pienezza che lo spingeva oltre le realtà mondane ed effimere, per rifugiarsi in Cristo”. Ancora oggi “invita i giovani a riconoscere in sé stessi il desiderio di vita e di appagamento, che non può prescindere dalla ricerca di Dio, dall’incontro con la sua Parola sulla quale ancorare la propria esistenza, dal servizio ai fratelli, specialmente i più fragili”. Quella di San Gabriele è stata una vita “breve ma intensa” aggiunge il Pontefice, “ha lasciato un’impronta che perdura in tutta la sua efficacia”. Il Papa auspica che “l’esempio di questo giovane religioso passionista, forte nella fede, fermo nella speranza e ardente nella carità”, possa “guidare il cammino delle persone consacrate e dei fedeli laici nella tensione di amore verso Dio e verso il prossimo”.
Morto il 27 febbraio 1862 all’età di 24 anni, Gabriele è stato canonizzato il 13 maggio 1920 da Benedetto XV. Le iniziative pensate a 100 anni dall’evento che si sarebbero dovute svolgere lo scorso anno, partono oggi e si protrarranno fino al 27 febbraio 2022; a promuoverle, nel rispetto della normativa in materia di Covid-19, la diocesi di Teramo-Atri insieme alla Congregazione dei Padri passionisti. Francesco – spiritualmente unito alla diocesi, ai religiosi Passionisti, alle comunità cristiane abruzzesi e molisane, e a coloro prendono parte all’inizio del Giubileo con l’apertura della Porta Santa presso il Santuario dedicato al Santo patrono della gioventù – auspica “che le manifestazioni programmate per il Centenario possano ravvivare l’affetto e la devozione di quanti vedono in questo Santo così amato un esemplare testimone del Vangelo e un intercessore presso Dio”.