Italia Nostra e Stazione Ornitologica Abruzzese hanno commentato oggi le recenti decisioni riguardanti il Gran Sasso e l’istituzione della Zona Speciale di Conservazione per fauna e flora.
E’ stata l’occasione per ripercorrere l’iter che ha portato a questa decisione, ricordare gli studi scientifici che hanno descritto la ricchezza di biodiversità di questi luoghi che è alla base di questa perimetrazione. Per le due associazioni ora è importante dare una prospettiva di gestione delle aree sottoposte alle misure di conservazione derivanti da norme comunitarie, nazionali e regionali con un modello di turismo sostenibile anche l’estate e non legato solo agli impianti. Con una delibera approvata il 28 dicembre dalla giunta la Regione ha convertito il sistema montano del Gran Sasso da Sic (Sito di interesse comunitario) a Zona speciale di conservazione (Zsc), il massimo grado di protezione ambientale previsto dalle norme europee. Il che renderà ancora più complicato qualsiasi tentativo di sviluppo dell’area, non solo per gli impianti sciistici, ma anche per i progetti più legati alla natura come sentieri, rifugi, piste per le bici per molte persone. Ma non per le associazioni che continuano a proporre un turismo di diversa natura che possa rispettare l’ambiente e attrarre persone.