I due italiani uccisi in Libia erano dipendenti di una società controllata dal gruppo abruzzese Vincenzo. E’ ancora in attesa di essere confermata dalla Farnesina l’uccisione di Fausto Piano e Salvatore Failla, due dei quattro dipendenti (gli altri sono Filippo Calcagno e Gino Pollicardo) della Bonatti di Parma, società controllata dalla IGEFI del Gruppo Di Vincenzo di Pescara. I due furono rapiti in Libia nel luglio del 2015.
I due tecnici sarebbero stati uccisi durante una sparatoria nella regione di Sabrata mentre stavano per essere trasferiti da un covo all’altro. Da tempo erano stati separati dagli altri due colleghi rapiti nel luglio dello scorso anno, e ieri si trovavano a bordo di uno dei mezzi di un convoglio dell’Isis attaccato dalle forze di sicurezza libiche. Secondo le poche notizie giunte in Italia, i due italiani sarebbero stati usati come scudi umani e sarebbero stati riconosciuti dalle foto. La Bonatti ha sede a Parma ma è controllata, in società con il manager Paolo Ghirelli, dal gruppo Igefi di proprietà della famiglia Di Vincenzo di Pescara. Gestisce oltre 6 mila dipendenti in 14 Paesi, dal Messico al Nord Africa, dall’Arabia al Kazakhstan. In Bonatti la forza lavoro italiana è del 5% del totale, agli europei vengono solitamente affidate le funzioni direttive con lo staff di cantiere, dagli ingegneri ai progettisti, di svariate nazionalità. In Libia, dove svolge assistenza e manutenzione alla stazione di compressione che manda gas in Italia, nei mesi caldi della caduta di Gheddafi, l’azienda ha dovuto far evacuare il personale, ma nel settembre 2011 era tornata operativa.