Dichiarata nulla in Cassazione la sentenza di Appello del Tribunale di Rimini a carico di due carabinieri, uno dei quali di Teramo, condannati per falsi straordinari
I due militari nel 2016 erano in servizio alla caserma di San Leo, nell’entroterra riminese.
Nel 2022, erano stati condannati per aver falsificato ordini di servizio al fine di farsi accreditare la retribuzione di straordinari che andavano dai 14,50 a 6,10 euro lordi totali.
Cifre esigue che sono valse comunque una condanna in primo grado per i due, un ufficiale di 42 anni originario di Teramo (condannato a un anno e 4 mesi) e di un carabiniere di 43, originario di Catanzaro (condannato ad un anno), difesi entrambi dagli avvocati Torquato Tristani e Stefano Caroli.
I fatti risalgono al 2016 e secondo le indagini dei carabinieri di Novafeltria, coordinati dal pm Luca Bertuzzi, i due colleghi, in pattuglia insieme, avevano falsificato una decina di ordini di servizio, facendo figurare straordinari in giorni festivi e orari notturni per la gestione del traffico veicolare in centro a San Leo e pattuglie presso obiettivi sensibili, come il bar della piazza centrale del paese.
Le accuse inizialmente avevano ipotizzato la truffa ai danni dello Stato, reato per il quale già il giudice di primo grado del Tribunale di Rimini, Alessandro Capodimonti, aveva deciso l’assoluzione perché il fatto non sussiste.
La Cassazione, con annullamento senza rinvio, ha messo quindi fine al procedimento giudiziario assolvendo i militari da tutte le accuse con pronuncia di nullità della sentenza di appello.