Riccardo Fustinoni, presidente del Club Aquatico Pescara
Il presidente dell’associazione di pallanuoto lamenta il trattamento ricevuto dalla Fira, che attualmente gestisce Le Naiadi, e chiede di poter tornare al più presto a usufruire della storica struttura sportiva
“Piscine aperte alle Naiadi? Non per tutti”. Così il presidente del Club Aquatico Pescara, Riccardo Fustinoni, che mette in evidenza come la struttura (attualmente gestita dalla Fira) non possa essere utilizzata dai 300 atleti della sua società per via di una clausola che non deve prevedere contenziosi con la Regione Abruzzo. Una condizione che, però, “potrebbe essere illegittima”. Il presidente chiede pertanto alla maggioranza in Regione di rivedere questa clausola e di far rientrare alle Naiadi il Club Aquatico. Soprattutto gli atleti dell’associazione sportiva.
In una nota di qualche giorno fa, Fustinoni ha ripercorso quanto accaduto: “Era il 2014 e, con l’allora gestore Progetto sport, le società sportive esterne dovettero a lungo lottare con la Regione per riuscire a far entrare i propri piccoli atleti che sino a quel momento e per i precedenti otto anni erano stati esclusi. Oggi si torna di fatto indietro di dieci anni: infatti, dopo la chiusura forzata di tanti mesi ed una promessa riapertura, che è slittata di mese in mese, partendo da gennaio sino al momento, l’impianto riapre, ma restano fuori 323 atleti della società più importante di Pescara e della regione Abruzzo e con 18 anni di storia, il Club Aquatico”.
In questa maniera, prosegue Fustinoni, “si torna al passato, con una struttura che dovrebbe essere nelle intenzioni della Regione aperta a tutte le classi sociali per favorire lo sport associativo, e che fa invece figli e figliastri lasciando fuori dall’unica vasca riaperta (Palapallanuoto) i piccoli atleti, gli atleti internazionali ed addirittura gli atleti disabili che hanno la sventura di essere tesserati con il Club Aquatico Pescara e che gareggiano nelle gare della Finp (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico). Una notizia – si legge – che fino ad oggi è stata tenuta sotto traccia proprio per non rovinare gli equilibri di un nuovo percorso, tutto a carico della Fira, ente partecipato dalla Regione Abruzzo, sicuramente non pronto per questa avventura ed i cui i limiti si palesano quotidianamente”.
Nel frattempo “c’è stata un’azione di rifiuto dell’assegnazione delle corsie al Club Aquatico da parte della Fira sulla base di una clausola che riteniamo illegittima inserita nell’avviso di assegnazione e che ha portato ad una successiva contestazione da parte della società pescarese senza però alcun successo al momento o piuttosto senza alcuna risposta, dopo tre settimane circa dall’invio, da parte degli enti preposti”.