Il candidato sindaco a Pescara Domenico Pettinari torna a denunciare la situazione di degrado sociale al quartiere Rancitelli di Pescara, parlando di spaccio e prostituzione a due passi dalla scuola.
Strade sicure, telecamere in ogni angolo e un sistema di assistenza sociale, le proposte inserire nel suo programma per affrontare una vera e propria emergenza:
“Garantire una maggiore sicurezza non solo ai residenti, ma anche e soprattutto agli studenti, sempre più a rischio a causa di una situazione divenuta insostenibile e inaccettabile”.
Torna a incalzare sull’emergenza sicurezza nel quartiere Rancitelli a Pescara, il candidato Sindaco della Coalizione civica Domenico Pettinari, già Vicepresidente del Consiglio Regionale, Domenico Pettinari che sabato 20 aprile ha incontrato cittadini e simpatizzanti davanti all’Istituto Matnhonè, uno dei luoghi dove ogni giorno si assiste tristemente al via vai continuo di tossicodipendenti, spacciatori, prostitute e delinquenti.
“Quello della sicurezza e della legalità – denuncia il candidato – rimane, purtroppo, uno dei punti dolenti di questo quartiere, nonostante le nostre numerose denunce alle quali sono seguiti anche i fatti”.
Il riferimento è alle “Camminate della legalità” che hanno preso piede tra fine anno e inizio di quello nuovo coinvolgendo simpatizzanti della “Coalizione civica Pettinari Sindaco”, cittadini e residenti esasperati che avevano lanciato un grido di allarme alle Istituzioni, di fronte a situazioni di degrado e pericolosità ormai dilaganti.
“E’ inaccettabile tollerare la presenza di spacciatori e drogati collocati in ogni angolo del quartiere – sottolinea Pettinari – soprattutto fuori dagli Istituti scolastici, dove il fenomeno assume le dimensioni di un vero e proprio problema sociale”.
E si perché la grande paura dei genitori degli studenti, spesso minorenni, è non solo quella di dover sapere i loro figli assistere a drogati che assumono sostanze stupefacenti gettando siringhe a terra o delinquenti e prostitute pronti a tutto pur di fare qualche spicciolo per acquistare la droga, ma sopratutto c’è il timore che qualche spacciatore malintenzionato possa avvicinarli e convincerli a provare droghe di ogni genere.
“Ricordo che l’Istituto superiore è collocato proprio di fronte a Via Lago di Capestrano, che immette alle case popolari – spiega con preoccupazione Pettinari – regno di situazioni desolanti che non sono degne di una città civile. Oggi i genitori dei ragazzi che frequentano l’Istituto Manthonè mi hanno chiesto a gran voce di ascoltare le loro richieste di aiuto e di farmi portavoce di questa grave situazione, che vivono ormai con angoscia e senso di sconfitta”.
“E’ nostra intenzione – spiega Pettinari – portare qui l’esercito dei militari a fianco delle altre forze di sicurezza, per pattugliare di continuo questo quadrilatero pericoloso. Il contrasto a questo fenomeno prevede anche l’incremento del numero di telecamere, che andremo a installare di sicuro in Via Imele dove, a distanza di mesi dalle nostre camminate della legalità, poco purtroppo è cambiato, nonostante la presenza di famiglie oneste che vivono in case di proprietà, costrette a barricarsi nelle abitazioni per paura di tossicodipendenti e balordi presenti in strada”.
Un sistema di videosorveglianza collegato in rete con un apparato nazionale di “BLACK LIST” e lettura delle targhe, in modo da consentire a ogni telecamera di poter intercettare le vetture rubate e fare scattare un “ALERT” per raggiungerle e sequestrarle.
“In questo modo saremo in grado di scongiurare tantissimi furti e criminali – prosegue ancora il candidato – individuando coloro che entrano in questo quartiere con auto rubate e droga da vendere. Siamo convinti – conclude Pettinari – che solo un pattugliamento continuo sarà in grado di rassicurare i cittadini esausti restituendo loro anche fiducia nelle Istituzioni al loro fianco”.
Linea dura anche in merito all’occupazione abusiva degli alloggi, situazione già più volte denunciata dallo stesso Pettinari che annuncia “una forte azione di contrasto agli abusivi, attraverso un censimento di tutti gli alloggi popolari occupati senza alcun titolo, ristabilendo la legalità e restituendo le abitazioni dell’Ater ai cittadini onesti che ne hanno diritto”.