Si parla per esempio delle reti colabrodo, perché ormai vetuste o danneggiate dal sisma. Quanto alle frequenti interruzioni idriche, dalla Gran Sasso Acqua fanno sapere che sono in linea con gli scorsi anni e che sono necessarie per riparare le perdite, anche quelle impreviste dovute a rotture improvvise.

La fotografia sullo stato dell’arte scattata dalla Gran Sasso Acqua arriva a due giorni dalla Giornata mondiale dell’Acqua che si celebra il 22 marzo.

La società ha illustrato i cantieri e gli interventi previsti, lavori che ammontano complessivamente a 52 milioni. I potabilizzatori di Assergi e Campotosto, il potenziamento dell’acquedotto del Chiarino, l’ampliamento di cinque depuratori, il collegamento sull’altopiano delle Rocche: sono i lavori che porterà avanti la Gran Sasso Acqua per fronteggiare la carenza idrica e le condutture che perdono.

Il potenziamento dell’acquedotto del Chiarino dovrebbe iniziare durante la prossima estate ed essere pronto per il 2027. Inoltre saranno ampliati i depuratori Sassa – Scoppito e Bazzano. Barisciano è quasi ultimato, come Rocca di Mezzo e Pile. A Pile si allaccerà anche la Guardia di finanza con investimento dell’Inail che è proprietaria.Si interverrà anche a Paganica per il rifacimento della rete idrica. Sarà fatto anche il collegamento del serbatoio di Forca Miccia con il Partitore di Rocca di cambio. Previsto anche il rifacimento dell’acquedotto di collegamento tra Capestrano e Villa Santa Lucia. Fondamentale il potabilizzatore di Assergi che consentirà di garantire la qualità dell’acqua del Gran Sasso durante i lavori nelle gallerie.
Quello di Campotosto invece garantirà una ulteriore fonte di approvvigionamento per fronteggiare i problemi dei cambiamenti climatici.

Il servizio del Tg8