Come nelle Cosmicomiche di Italo Calvino, la luna mai è stata così vicina, quasi a toccarla, sui tetti di Fontecchio, paese medioevale nella media Valle dell’Aterno nell’aquilano. Per di più appesa ad una gru dei cantieri della ricostruzione post sisma 2009.
A realizzarla l’artista peruviano Sebastian Alvarez, uno dei protagonisti di “Riabitare con l’arte”, progetto di Carsa con il sostegno dell’Usrc, l’Ufficio speciale per la ricostruzione del Cratere, che fino ad ottobre avrà come teatro i comuni di Barisciano, Fontecchio, Fossa ed Ocre, sostenitori del progetto, Acciano, Fagnano Alto, Poggio Picenze, San Demetrio ne’ Vestini, Sant’Eusanio Forconese, Tione degli Abruzzi e Villa Sant’Angelo.
A salutare l’ascensione in cielo della luna, spettatori arrivati da ogni dove, accompagnata dalla banda Armonie sirentine, diretta da Giannantonio Coia: un rito collettivo, dal sapore felliniano nella piazza buia, in una notte di luna nuova. E un lavoro corale che ha coinvolto decine di persone, è stato anche la realizzazione della luna di Alvarez, con quasi 200 barre di carta di giornale riciclato, montate secondo le rigorose trame geometriche della cupola geodetica a formare una sfera, ricoperta infine con l’ombreggiante bianco, comunemente utilizzato nei cantieri della ricostruzione.
Nato e cresciuto a Lima, in Perù, Sebastian Alvarez risiede da alcuni mesi a Fontecchio, e per lui ha assunto un significato speciale l’interminabile applauso al termine della performance, nella piazza gremita.
“Ricordo la prima notte che sono arrivato qui – ha raccontato Alvarez -, e ho visto sorgere la luna dal balcone della residenza di artista Fontecchio International Airport, ospite di Todd Brown. Dal mio punto di vista, la luna era quasi allineata con la gru. Ho provato a scattare una foto ma il risultato sul mio stupido smartphone è stato ridicolo. Il più delle volte, l’idea è più bella di un’immagine. Dopo aver mangiato la mia prima infornata di arrosticini di pecora, ho iniziato a raccogliere i bastoncini per costruire una gru. Finora ho mangiato 78 arrosticini e ho ancora bisogno di altri bastoncini, immaginando di realizzare una lampada adatta a leggere il racconto La distanza della luna di Italo Calvino. Ho poi visto sollevare durante un trasloco mobili parte di una vita con una delle gru di Fontecchio. Ho documentato l’evento, e ho pensato il modo di sollevare un sogno, una visione, invece di ricordi, di macerie e materiali da costruzione”.