Ha 15 anni l’autore della violenta aggressione ai danni di un 23enne avvenuta in un bar del centro della città frentana. Nei guai i due complici
Massacra di pugni un giovane di 23 anni, gli fracassa la mandibola e gli fa perdere anche alcuni denti: responsabile dell’episodio un ragazzo di 15 anni, di etnia rom, di Lanciano, già con precedenti specifici, accusato di lesioni personali e arrestato dai carabinieri coordinati dal tenente colonnello Vincenzo Orlando; il giovane è stato collocato posto in un centro di accoglienza minorile. Il
provvedimento cautelare è stato emesso dal gip del tribunale dei minori dell’Aquila. Il fatto è avvenuto a Lanciano lo scorso 4 marzo all’esterno di un bar. In base alle indagini l’aggressione è avvenuta per futili motivi, ripresa pure dalle telecamere della videosorveglianza del locale dove il pestaggio si è consumato. Il minorenne ha agito in concorso con altri due giovani maggiorenni, anche questi indagati a piede libero. Per loro è stata chiesta la misura del Daspo Willy. Il gip minorile, nel riconoscere la compartecipazione criminosa tra i tre aggressori e le modalità strutturate della condotta, ha riconosciuto una “Spiccata gravità dell’azione criminosa posta in essere dal minorenne, che per le modalità esecutive delinea una particolare pericolosità sociale dello stesso”. Nonostante la giovane età, infatti, il minore “non esita a fare ricorso ad atti di ingiustificata violenza per futili motivi”. Inoltre lo stesso gip ha sottolineato “la forte capacità intimidatoria espressa, coerente con contesti subculturali di tipo criminale”. La vittima dell’aggressione ha riportato 40 giorni di prognosi e l’indebolimento permanente dell’organo della masticazione.