Arrivano le prime sentenze per il risarcimento riconosciuto ad un primo gruppo di ragazzi sopravvissuti al crollo della “Casa dello studente” nel terremoto del 6 aprile 2009 e assistiti dall’avvocato Wania Della Vigna. Sentenze importanti perché condannano la Regione e l’Adsu, l’Azienda per il diritto agli studi, a risarcire i ragazzi per i danni da disturbo post traumatico da stress.
Dopo il riconoscimento arrivato nell’agosto del 2018, dopo la morte di uno studente israeliano, queste nuove sentenze condannano la Regione e l’Adsu, l’Azienda per il diritto agli studi, a risarcire i ragazzi per i danni da disturbo post traumatico da stress conseguente al crollo di quella notte mai dimenticata. Un filone che nasce dalle indagini del dottor Rossini prima e del dottor Picuti poi e segue il sequestro dell’edificio con la condanna dei 4 tecnici per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose plurime, disastro colposo e crollo di edificio. Completato l’iter penale l’avvocato Della Vigna ha iniziato l’azione civile rivolta non solo contro queste persone, già condannate, ma anche contro gli enti, Regione e Adsu, che all’epoca dei fatti erano rispettivamente proprietaria dell’immobile e azienda addetta a gestione e manutenzione. Si tratta di cifre importanti che vanno dai 100 mila euro ai 250 mila euro a seconda della gravità della malattia riconosciuta. Nessuno è stato ancora risarcito, ha specificato l’avvocato Della Vigna, che si è rivolta anche al presidente della Regione Marco Marsilio “affinché a questi ragazzi venga riconosciuto il dovuto anche se niente e nessuno potrà cancellare ciò che hanno vissuto quella notte insieme ad una città intera”.