L’Aquila: circa 700 studenti sono scesi in piazza per protestare contro contro “la carenza di sedi e di strutture sicure dal punto di vista sismico”.
Circa 700 studenti delle scuole superiori dell’Aquila sono scesi in strada questa mattina (foto ansa) per protestare, con l’appoggio di presidi, docenti e genitori, contro la mancanza di sedi sicure dal punto di vista sismico e strutture come palestre e altro, problematiche che hanno portato quest’anno a uno “spezzatino” del liceo Cotugno in varie aule di vari istituti della città. Il corteo è partito intorno alle 9.30 da Colle Sapone, zona sede di un grande polo scolastico, e, dopo aver percorso via Strinella, si è radunato davanti a palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale, alla Villa comunale, per chiedere a gran voce risposte e soprattutto che, a quasi 9 anni dal terremoto, “si costruiscano finalmente i Musd, moduli a uso scolastico definitivo”, parafrasando i Musp, che sono quelli provvisori edificati nella fase emergenziale post-terremoto 2009 ma ancora oggi in uso.
“Quello che ci stanno facendo non lo meritiamo – afferma Tommaso Cotellessa, rappresentante del Cotugno – La nostra scuola quest’anno è divisa in cinque sedi, ci hanno tolto anche quello che è l’aspetto sociale e ricreativo. Il liceo Scientifico ha una parte inagibile, il Colecchi e l’Alberghiero hanno la palazzina che va messa in sicurezza da anni”. E a questo si aggiunge la mancanza delle strutture scolastiche, come palestre e laboratori, “non possiamo fare educazione fisica, non ci sono i laboratori informatici”.