Il professor Luciano Mutti, primario del reparto di Oncologia del ‘San Salvatore’, è salito agli onori delle cronache perché da gennaio ha in cura il boss Matteo Messina Denaro: ” Un uomo arrivato alla fine dei suoi giorni”
Non essendo possibile il ricovero in un hospice tradizionale il boss è in ospedale ma curato con la terapia del dolore in una cella sorvegliata h24 perché sono i suoi ultimi giorni, così pare almeno, e le terapie attive ormai non servono più. La conferma arriva direttamente dal primario che Rete 8 ha incontrato in un convegno sui tumori organizzato con l’università proprio dallo stesso Mutti.
“Ho fatto e faccio il mio dovere di medico – dice Mutti – ormai le terapie attive non servono più. È un uomo che è arrivato alla fine dei suoi giorni, io per quanto mi riguarda lo tratto come un paziente qualsiasi e trovo che ci sia a volte accanimento sulle sue condizioni”.
Il convegno che si è svolto oggi all’Aquila ha visto la partecipazione di molti luminari conosciuti per la cura del cancro: se ne muore troppo ma le tecniche, le cure, stanno facendo passi in avanti. L’Aquila come ospedale ma anche come ricerca universitaria, spiega il primario, vogliono crescere sempre di più in questo senso affinché la gente non sia costretta a fare i cosiddetti viaggi della speranza altrove. Fondamentale La ricerca di base che si fa in laboratorio e che poi si applica in clinica.