Quello di oggi è stato il giorno della convalida del fermo da parte del gip del tribunale laziale e dell’interrogatorio di garanzia del ventenne magrebino accusato di aver tentato di violentare e di aver poi picchiato selvaggiamente una ragazza aquilana di trent’anni nella notte tra martedì e mercoledì scorso in zona costa Masciarelli
L’uomo si trova rinchiuso da venerdì, giorno del fermo, nel carcere laziale perché è stato bloccato a Civitavecchia degli agenti della Polfer mentre tentava la fuga grazie ad una stretta interlocuzione tra la squadra mobile dell’Aquila che conduce le indagini e la Digos dell’Aquila che lo ha riconosciuto come spacciatore che frequentava la zona dell’ex ospedale di Collemaggio. Per gli investigatori preparava la fuga in Tunisia, sua terra d’origine.
Le ipotesi di reato contestate sono tentata violenza sessuale, rapina e lesioni gravi. L’uomo, appena bloccato, avrebbe detto agli agenti di non sapere nulla di questa storia ma, oltre alle telecamere, c’è anche un grande tatuaggio sul collo che lo inchioderebbe. Intanto è cambiato anche il legale, perché quello di ufficio è stato sostituito da quello di fiducia. Intanto ieri c’è stata in centro una camminata organizzata da Fuori Genere per dare solidarietà alla ragazza. Basta alla violenza maschile e un messaggio: sorella non sei sola, quello lanciato dalle tantissime donne ma c’erano anche uomini per le vie del centro storico a rilanciare l’attenzione sul tema della violenza.