L’Aquila: aggressioni in Psichiatria, i sindacati chiedono più sicurezza

Le aggressioni a medici e infermieri in ospedale anche a L’Aquila ormai sono all’ordine del giorno. Il caso stavolta riguarda Psichiatria. Tre infermieri, due uomini e una donna, sono finiti al pronto soccorso del dopo essere stati presi di mira da un 22enne ai domiciliari, ricoverato da due mesi nel reparto

Il bilancio delle escandescenze del paziente detenuto è stato: il setto nasale rotto per uno, lussazione di una spalla per l’altro infermiere aggredito, mentre la donna è stata presa a calci. Tutti refertati con una prognosi fino a trenta giorni. Operatori che fanno il loro lavoro con professionalità e dedizione in un reparto non semplice da gestire, e con problemi di sovraffollamento. L’ennesima aggressione, da quel che si apprende, è avvenuta già dopo diverse segnalazioni, si apprende, rivolte alla direzione sanitaria.

In un normale turno di lavoro, da quel che è stato possibile ricostruire, ci sono solo 4 infermieri in servizio, con una prevalenza di donne che sono ancora più vulnerabili in casi violenti come quello più recente. Ci si occupa nel reparto, in media, di dieci pazienti con problemi psichiatrici. Il precedente episodio di questo genere risale a due mesi fa, con un altro operatore finito in pronto soccorso.

Purtroppo per chi lavora in quel reparto la situazione a poco a poco sta degenerando e gli infermieri chiedono maggiori tutele. L’aggressore è stato ricondotto in reparto dove proseguirà la sua degenza, ma ora -denunciano i sindacati- la situazione rischia di esplodere se non si prenderanno seri provvedimenti.

Dopo l’aggressione è intervenuta la Cisl fp Abruzzo Molise che è tornata a denunciare “la drammatica situazione del reparto di Psichiatria dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila, dove le condizioni di lavoro sono ormai insostenibili e la sicurezza di operatori e pazienti è seriamente compromessa. Un’aggressione che si sarebbe potuta evitare, se solo la gestione del reparto fosse stata adeguata e se le richieste sindacali fossero state ascoltate”. Non è la prima volta che la CISL FP denuncia il problema: “La gestione dei pazienti nel reparto di Psichiatria è ormai fuori controllo: i posti letto assegnati sono regolarmente superati, con ricoveri oltre il limite stabilito. Il reparto, progettato per ospitare~14 pazienti più un posto per emergenze TSO, si trova spesso ad accogliere fino a 17 persone contemporaneamente, in spazi insufficienti e con personale ridotto all’osso. Questa situazione, oltre a mettere in difficoltà gli operatori sanitari, aumenta i rischi per i pazienti stessi, costretti a ricevere cure in un ambiente inadeguato e pericoloso. È inaccettabile che il reparto sia utilizzato come una struttura di contenimento per pazienti con problemi complessi, senza garantire un’organizzazione adeguata né strumenti idonei alla gestione di situazioni critiche. Già nel giugno 2024, la CISL FP aveva inviato una nota formale alla Direzione Generale per segnalare la gravità della situazione. A distanza di mesi, nulla è cambiato e, anzi, la situazione è peggiorata”.