L’intenzione è quella di salvare l’azienda della mobilità aquilana, a ogni costo. Oggi consiglio comunale straordinario all’Aquila, davanti a una delegazione di lavoratori che da giorni sono in agitazione.
Aggiornamento delle 15.30
Il Consiglio comunale dell’Aquila ha approvato stamani la ricapitalizzazione dell’Ama, la società partecipata che gestisce il trasporto pubblico nel territorio, conferendo alla stessa la somma di 1 milione e 300mila euro. Tale importo, secondo quanto previsto dalla delibera varata oggi dall’assemblea, sarà utilizzato per la copertura delle perdite pregresse, oltre che, per l’appunto, per la ricostituzione del capitale sociale “eroso negli ultimi anni – ha spiegato l’assessore alle società partecipate, Fausta Bergamotto – a causa di vari problemi, tra cui l’assenza di investimenti e un parco mezzi costituito da 90 veicoli, di cui 25 dismessi nell’anno in corso, essendo euro zero”. Bergamotto ha ritenuto essenziale l’approvazione della delibera, ricordando “che, per legge, le società a partecipazione pubblica possono anche fallire e purtroppo la situazione dell’Ama stava diventando estremamente pericolosa”.
Con la stessa deliberazione, il Consiglio comunale ha preso atto del piano di razionalizzazione e ha approvato il piano di ristrutturazione presentati dall’Ama, “che consentono alla società – è scritto nell’atto – di tornare in utile fin dall’annualità 2020”.
Il provvedimento è stato approvato con l’emendamento del sindaco Biondi, che prevede che “all’esito dell’incontro tra il sindaco, l’amministratore unico e l’assemblea dei lavoratori di Ama, si è convenuto sulla necessità di mitigare, per quanto possibile, le conseguenze di ordine economico che l’applicazione del piano di ristrutturazione potrebbe avere sul personale dell’azienda” e di vincolare l’operazione “al rispetto dei saldi indicati nel piano di ristrutturazione” demandando a successivi atti di giunta “l’adozione di provvedimenti necessari al rispetto degli obiettivi contenuti nell’accordo sottoscritto tra lavoratori e proprietà lo scorso 13 novembre”.
Accordo che prevede l’istituzione di un tavolo tecnico per l’esame analitico dei due piani “che verificherà e armonizzerà gli stessi, con l’impegno di ridurre l’impatto sul costo del lavoro ipotizzato nel piano industriale” e nei quali l’amministratore unico dell’Ama, Giammarco Berardi, ha reso noto che le richieste dei sindacati di prorogare la contrattazione di secondo livello al 31 gennaio o eventualmente al 28 febbraio, allo scopo di rinegoziare la stessa, “dovranno essere compatibili con gli equilibri del bilancio aziendale” e le prescrizioni del codice civile.
A favore del provvedimento hanno votato 17 consiglieri, con 10 astenuti.
Alla discussione hanno assistito lavoratori dell’Ama.
Successivamente il Consiglio ha approvato all’unanimità l’opera riguardante il progetto per la nuova caserma stazione media dei carabinieri di Paganica. “Soddisfazione” è stata espressa dall’assessore alle Politiche urbanistiche, Daniele Ferella, che ha proposto la delibera – perché si tratta di un provvedimento utile non solo all’Arma, ma anche alla comunità, che può contare su una presenza efficiente e stabile delle forze dell’ordine in questione. Ringrazio tutto il Consiglio per aver compreso in pieno l’importanza di questa operazione e per la sensibilità dimostrata.”
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Il consiglio comunale è chiamato ad approvare la delibera di ricapitalizzazione dell’ Ama da 1 milione e trecentomila euro, con annesso il piano di ristrutturazione aziendale che, nel testo originale e molto contestato, prevede un taglio sulla contrattazione di secondo livello di circa 800mila euro.
Proprio per scongiurare questo epilogo (che si tradurrebbe in €400 in meno in busta paga per i 137 dipendenti dell’azienda), oggi in consiglio anche l’emendamento alla delibera, frutto dell’assemblea infuocata di due giorni fa alla presenza del sindaco Biondi.
L’assessora alle Partecipate Fausta Bergamotto, spiega anche che non è vero che una società partecipata al cento per cento non possa fallire. Lo prevede il testo unico delle partecipate, Laddove spiega che l’alternativa alla ricapitalizzazione è proprio la messa in liquidazione. Ma l’obiettivo, spiega bergamotto, resta salvare i contratti dei lavoratori e l’intera azienda.
Sul caso Ama interviene anche il capogruppo del Pd Stefano Palumbo, che chiama in causa la Regione, che “avrebbe tutti gli strumenti per farsi carico della soluzione del problema. Sembrerebbe che a mancare sia solo la volontà politica”.
Il servizio del Tg8