La sanità abruzzese ha retto l’impatto con i tagli imposti dal Piano di rientro e con le minori risorse garantite dallo Stato, grazie al lavoro dei medici, che si sono fatti carico dei problemi di tutti.
A dirlo è il segretario regionale uscente dell’Anaao Assomed Filippo Gianfelice alla guida da 11 anni del principale sindacato dei medici ospedalieri, oggi in congresso all’Aquila per eleggere il nuovo segretario. Due i temi su cui occorre puntare per il futuro della sanità regionale.
“La sanità del futuro in Abruzzo tra bisogni economici e tutela della salute” è il tema del settimo congresso.
Un incontro importante – dichiara Filippo Gianfelice – perché, forse per la prima volta dopo dieci anni, affronteremo il futuro della sanità abruzzese con un occhio agli investimenti possibili e non alle strade per uscire dai debiti. Se è vero che il piano di rientro ha dato esito positivo, certificando un oggettivo recupero sul piano economico e finanziario e offrendo ai cittadini abruzzesi aspettative prossime a quelle esistenti nel nord del Paese, è altrettanto vero che tutto questo è avvenuto grazie anche ai sacrifici dei medici e di tutti gli operatori della sanità pubblica. Basti citare il blocco delle assunzioni e del turn-over che ha portato a una grave carenza di personale, l’abbattimento di posti letto ai danni soprattutto degli ospedali pubblici, le condizioni di scarsa sicurezza in cui siamo costretti a operare, se è vero che i due terzi degli ospedali pubblici abruzzesi sono ad alta vulnerabilità sismica. Ci siamo fatti carico dei problemi di tutti, spesso in silenzio. Mi auguro che tali sacrifici servano come base per progettare e costruire un futuro migliore – aggiunge Gianfelice – e auspico per il futuro della sanità in Abruzzo interventi decisi e consistenti per il potenziamento degli organici e delle strutture e infrastrutture dei nostri ospedali. Solo così avrà un senso il cammino finora percorso e solo in questo modo potremo realmente avvicinarci ai livelli esistenti in altre regioni.
Una sanità double face, quella italiana, con il Sud che resta fanalino di coda nella qualità dei servizi offerti al cittadino. Un punto molto critico è la mancanza dei medici – spiega il segretario nazionale dell’Anaao Costantino Troise – occorre tornare a investire in sanità come fattore di civiltà e di coesione sociale.