L’Aquila: arrampicata sui palazzi storici, non si spengono le polemiche

Non si placano le polemiche a L’Aquila sulla manifestazione di Street Boulder dello scorso fine settimana. La Soprintendenza blocca l’arrampicata sui palazzi storici, gli organizzatori affermano che avevano i permessi compresi quelli dei proprietari di cortili e case

La Soprintendenza blocca la manifestazione dello Street Boulder la scorsa domenica dopo la segnalazione di alcuni climber che si arrampicavano sui palazzi storici del centro e annuncia che con i Carabinieri del nucleo tutela patrimonio farà dei sopralluoghi per vedere lo stato dei luoghi. Dal canto suo l’organizzazione con Monkey’s garage e CSAIn dice che era tutto a posto, che avevano i permessi, che hanno ripristinato lo stato dei luoghi e che c’era l’accordo con i proprietari dei cortili e dei palazzi, il tutto condito da una relazione con le foto del prima e dopo inviata a Comune e Soprintendenza stessa.

La polemica però anima la città. A quanto pare alcuni proprietari non erano stati rintracciati e dunque sarebbe tutto partito da lì. Nella relazione si specifica che, ove possibile, c’era stato l’accordo e che peraltro da febbraio venivano tracciate le location, dunque dove non c’era stato assenso era stato scelto altro posto. C’è chi si è scagliato contro l’arrampicata sui monumenti dicendo che una città storica non può essere un circo. Il consigliere del Passo Possibile Alessandro Tomassoni per primo ha lanciato l’allarme spiegando che forse si è andati oltre in una città che a fatica sta tentando di recuperare tutto il suo patrimonio culturale. Il dibattito in città è stato vivace e ricco come sempre accade. In molti hanno fatto notare che la manifestazione si svolge in città antiche come Ascoli senza nessun problema ma, per citare esempi più vicini, anche a Castel del monte o scanno. La Soprintendenza, nel suo comunicato, ha dichiarato che non c’erano le autorizzazioni necessarie ma l’organizzazione, da contraltare, ha risposto che non era stata chiesta come nella scorsa edizione perché, oltre ai permessi, c’era stato l’accordo con i proprietari. Lo Street Boulder ha portato in città oltre 300 climber da tutta Italia più l’indotto ed è stata una manifestazione apprezzata anche per le pareti messe in campo per i più piccoli ma una buona parte di città ha criticato la scelta di utilizzare monumenti e palazzi storici per le arrampicate. Sui social la discussione è stata infuocata.